ROMA – Da Cicciolina a Luciano Benetton, passando per cantanti come Gino Paoli, e condannati per reati legati al terrorismo come Toni Negri. Poi ovviamente i politici di professione. Sono tutti nell’elenco pubblicato dall’Espresso online e che dà conto dei vitalizi cosiddetti d’oro spunta una ridda di nomi e sono, a conti fatti, almeno in venti a incassare ogni mese oltre 6mila euro di pensione (il primo in classifica è Roland Riz, politico e giurista italiano che per un breve periodo è stato segretario della Suedtiroler Volkspartei (con 6.331 euro per 35 anni di vita parlamentare).
Assegni pesanti dunque e che però a partire dal 2012 sono diventati un pò più leggeri con l’introduzione del sistema contributivo anche per gli onorevoli. Scorrendo la lista fornita dalla Camera e dal Senato (che appare incompleta dato che non si riesce a rintracciare un noto personaggio come Ciriaco De Mita o l’ex presidente della Camera Irene Pivetti) spuntano i personaggi più diversi: ex pornostar come Ilona Staller con una pensione di circa 2mila euro, ma anche imprenditori come Vittorio Cecchi Gori (3.086), Antonio Matarrese (4.346), Francesco Merloni (5.717) o Luciano Benetton (2.191). E grandi avvocati: si va da Alfredo Biondi (6.186) a Gaetano Pecorella (3.985), da Maurizio Paniz (3.672) a Antonino Mormino (2.855) fino a Lorenzo Acquarone (5.125). Spazio poi al mondo della cultura con Eugenio Scalfari (2.162) e Claudio Magris (2.183), Rossana Rossanda 2.016 e Alberto Asor Rosa (2.016).
E ovviamente la politica, recente e passata. Molti dei cosiddetti big infatti oggi prendono una pensione: Walter Veltroni ogni mese incassa 5.373, Massimo D’Alema si attesta a 5.283, Francesco Rutelli a quota 5.755, Piero Fassino si deve accontentare di 5.086. Un po’ più alta la pensione di un altro leader storico, il radicale Marco Pannella (5.691 euro).
Nel centrodestra, Gianfranco Fini incassa 5.614 euro e oltre 4mila euro vanno a Gianni Alemanno. Assegno sostanzioso da 5.115 per un altro leader politico da tempo lontano dalla scena come l’ex ministro ed esponente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. Idem per l’ex leader di Rifondazione e ex presidente della Camera Fausto Bertinotti (4.767) e per Marco Rizzo dei Comunisti Italiani (4.684).
Vitalizio per i tre nomi che sono stati in lizza per diventare presidenti della Repubblica: Romano Prodi (2.864), Franco Marini (oltre 5.800 euro) e Stefano Rodotà (4.684). E oltre 5mila euro prende anche il Giudice costituzionale Giuliano Amato. Andando più indietro nel tempo spuntano anche Achille Occhetto (5.860), Pietro Ingrao (5.686), Claudio Martelli (4.684) e Rosa Russo Jervolino (5.403), nonché la prima donna ministro Tina Anselmi (5.966).
Infine corposo il gruppo dei ‘condannati’. Incassano il vitalizio sia i condannati per reati legati al terrorismo come Massimo Abbatangelo e Toni Negri (rispettivamente 4 e 2mila euro al mese), sia politici travolti da tangentopoli vecchie e nuove come Francesco De Lorenzo (poco meno di 4mila), Arnaldo Forlani (5.691), Pietro Longo (4.684), Franco Nicolazzi (5.769), Aldo Brancher (3.212), Marcello Dell’Utri(4.424).
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