ROMA – Luigi Di Maio lo aveva annunciato prima che Roberto Fico venisse eletto: “Vogliamo la presidenza della Camera perché è li che bisogna tagliare più vitalizi”, cioè i vitalizi dei parlamentari.
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Il taglio del privilegio è storicamente in cima all’agenda Cinque Stelle, stavolta, con presidente e magari il questore della Camera, la partita verrà giocata subito, senza ricorrere all’Aula con un decreto ma agendo esclusivamente sui regolamenti interni attraverso una semplice delibera dell’ufficio di presidenza. Con la collaborazione fattiva della Lega di Salvini (“Non salva i conti del Paese, ma è un segnale”).
Per fare cosa? Innanzi tutto, per i neo-parlamentari verrà abolito l’automatismo che concede la pensione a 65 anni di età anche solo dopo 5 anni di legislatura. Poi, rispolverando la legge Richetti (Pd) che si arenò in Senato, a tutti gli altri parlamentari (ex compresi) l’importo dell’assegno verrà nettamente ridotto attraverso un ricalcolo con il metodo contributivo.
È chiaro che, una volta portata a termine l’operazione alla Camera, il Senato (che al momento sulle pensioni dei parlamentari non ha applicato neppure il contributo di solidarietà varato dalla Camera) non potrà che allinearsi. E se poi arrivassero dei ricorsi? Questo poco importa ai Cinque stelle: l’essenziale è portare a casa il risultato politico: via i vitalizi per tutti. E presto, a inizio legislatura, magari anche prima dell’insediamento del governo. Per dare il segnale di una svolta: i privilegi non esistono più. (Mariolina Sesto, Il Sole 24 Ore)
A questo proposito, è utile ricordare la posizione dell’Associazione ex parlamentari: “E’ curioso che il leader della Lega, dopo aver annunciato al popolo e al paese di voler abolire la Legge Fornero, pretenda adesso di applicarla agli ex-parlamentari e per di più retroattivamente, creando un precedente pericoloso che può aprire la strada al ricalcolo retroattivo delle attuali pensioni degli italiani, così come stanno chiedendo in questi giorni a gran voce la Ue, il Fondo monetario internazionale, Cottarelli e Boeri”.
“Se si vuole intervenire sui vitalizi degli ex-parlamentari – si legge sul post – c’è una sola strada, quella dei contributi di solidarietà, secondo le indicazioni della Corte Costituzionale”.