Vittorio Feltri su Empy e Dudù: “La politica non è (ancora) un affare da cani”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2013 - 15:02 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Feltri su Empy e Dudù: "La politica non è (ancora) un affare da cani"

Vittorio Feltri su Empy e Dudù (nella foto): “La politica non è (ancora) un affare da cani”

ROMA – Più fotografati di Lassie, più chiacchierati di Rin-tin-tin, Empy e Dudù riempiono le cronache politico-mondane italiane, occhieggiano da ogni rivista, sono additati come simbolo di decadenza politica, in tutti i sensi. Troppo, anche ammettendo che si colpisce il cane per arrivare al padrone, sia un Berlusconi che se l’è ritrovato scodinzolante e affettuoso insieme al corredo della fidanzata Francesca Pascale, sia un riluttante ma educato Mario Monti obbligato in diretta televisiva a tenerselo fra i piedi. Vittorio Feltri su Il Giornale dedica addirittura un editoriale alla questione, la misura essendo ormai colma (“Scusate, la politica non è (ancora) un affare da cani”).

È vero che il Palazzo da qual­che anno sembra un canile, ma non esa­geriamo ed evitiamo, ove fosse possibi­le, che diventi una canea o un canaio, l’è istess. Prendiamo Dudù. È un tenero bo­tolo di cui ignoro la razza. Forse è un bar­boncino, ma chissenefrega. Se ne parla tanto perché scodinzola tra le gambe di Francesca Pascale, bella tusa di Silvio Berlusconi. Se, anziché guaire a Villa San Martino o a Palazzo Grazioli, abbaiasse nel tinello di mia zia Armida (sfido chiun­que a trovare una zia che abbia questo no­me: io, modestamente,ce l’ho),nessuno troverebbe alcunché da ridire. I cani abbaiano o guaiscono e qualche volta rompono le scatole.

Altro non fan­no. Cosa vuoi aspettarti da loro se non una compagnia affettuosa e perfino grati­ficante? Non c’è anima di mia conoscen­za che sia stata dileggiata perché possie­de un barboncino con libero accesso in salotto. Chissà perché Dudù non può fa­re c­iò che fanno tutti i suoi simili senza es­sere sfottuto dai cronisti intelligenti ­cioè quelli progressisti- a cui pare strano o, peggio, stravagante che una guagliona napoletana e un ex presidente del Consi­glio vogliano bene a un quadrupede di piccola taglia. Oh, negli ultimi tempi, i fo­gli iperdemocratici hanno dedicato più editoriali a Dudù che a Cicchitto (non me ne voglia) o a Cuperlo, il quale peral­tro ispira buoni sentimenti alle signore almeno quanto i fox terrier. Sul bassotto non mi pronuncio perché non sia mai ch’io alluda a un ex ministro esperto di economia. (Vittorio Feltri, Il Giornale)