ROMA – Santino dedicato a Laura Boldrini dall’Observer, giornale della domenica inglese negli anni scivolato un po’ nell’oblio e salvato dal Guardian, giornale per cui si dice collabori Vittorio Longhi, fidanzato della stessa Boldrini.
Per chi ha avuto l’idea non si può dire sia stata una grande idea anche se l’intento è onorevole: quello di ridare lustro all’immagine della stessa Laura Boldrini, appannato dal giorno stesso in cui l’incauto Pierluigi Bersani regalò al Sel di Nichi Vendola la terza carica dello Stato, sottraendola a un politico come Dario Franceschini, di esperienza, non certo geniale ma certo più affidabile della Boldrini sul piano delle procedure.
Fino ad allora Laura Boldrini si era costruita immagine grazie soprattutto al sito di Repubblica.it cui lo stesso Vittorio Longhi si dice collabori e a una serie di sprezzanti giudizi sul comportamento dei nostri militari contro i clandestini, ribattezzati migranti. Facile diventarne i paladini da un caldo ufficio dell’Onu, con uno stipendio da Onu ma non molte occasioni di contatto fisico con quei poveracci.
Primo atto da presidente della Camera di Laura Boldrini fu fare sequestrare una foto di una bella donna nuda che un buontempone mise in giro sul web scrivendo che era lei: mobilitò la Procura della Repubblica, ottenne un sequestro della foto, in nome della diffamazione che lasciò e lascia molti dubbi sulla costituzionalità dello stesso; si fece aggregare alla camera un manipolo di agenti della Polizia postale per vigilare sui crimini commessi ai suoi danni sul web.
Da allora si è data molto da fare, non ha perso occasione per santificarsi, togliendo la scena al povero Giuliano Pisapia il 25 aprile, parlando a sproposito di argomenti incompatibili con il presidente della Camera.
Da allora però è stato anche un crescendo di antipatia e di giudizi negativi sul suo operato, inclusa la visita in Israele degenerata in un aperto appoggio alla causa palestinese. Avesse torto o ragione, non lo doveva fare.
Poi c’è stato l’incidente alla Camera, con il taglio del dibattito (ghigliottina) sugli emendamenti dal decreto legge sull’Imu cavallo di Troia del regalo dell’oro della Banca d’Italia ai politici delle fondazioni bancari, in aperto contrasto con i vangelo predicato da Nichi Vendola, al punto che i maligni hanno sospettato un avvicinamento di Laura Boldrini al Pd in vista di una candidatura più affidabile con il grande partito.
Attaccata con ragione dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ha avuto anche da quegli sconsiderati una occasione d’oro per vittimizzarsi.
L’ondata di grande fastidio di fronte a tanta volgarità forse non le è bastata e così ha mobilitato il Guardian, con un risultato un po’ stucchevole. Da santino, appunto: per non parlare delle foto, da preside in posa il primo giorno di scuola.