Vittorio Sgarbi sindaco? “Potrei a Milano, Bologna e…”

di Cristina Morbiducci (Fonte Ansa)
Pubblicato il 24 Gennaio 2016 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Sgarbi sindaco? "Potrei a Milano, Bologna e..."

Vittorio Sgarbi sindaco? “Potrei a Milano, Bologna e…” (Foto archivio LaPresse)

URBINO – Vittorio Sgarbi, ex sindaco di San Severino Marche e di Salemi, attuale assessore alla Rivoluzione a Urbino, congela le dimissioni preannunciate alla vigilia di Natale per un brutto finto abete natalizio nella città ducale, ma il critico d’arte spiega all’Ansa che l’addio è solo ”sospeso: se decidessi si candidarmi a sindaco di Milano, Bologna, o Trieste, sarebbe inevitabile dimettermi”.

”Potrei candidarmi a sindaco: ne ho parlato anche con Berlusconi, vediamo come vanno le primarie di Milano, e come saranno i sondaggi”,

annuncia. Nel caso, lo farebbe con una propria lista,

”una proposta che potrebbe far bene anche al centrodestra. Trieste – osserva il critico d’arte, tornato in piena forma dopo l’intervento di angioplastica coronarica subito d’urgenza il 17 dicembre scorso al Policlinico di Modena – sarebbe la sfida più divertente; Bologna la più pericolosa, perché c’è una logica consolidata di voto a sinistra; Milano la città di maggior peso. A Milano peraltro ho fatto l’assessore per due anni, ho lavorato con Sala all’Expo”.

La riserva sarà sciolta nelle prossime settimane. Nel frattempo il vulcanico Sgarbi fa

”l’assessore del neo direttore della Galleria nazionale delle Marche Peter Aufreiter, piuttosto che l’assessore del sindaco Maurizio Gambini”.

Con l’amministrazione locale i rapporti non sono più quelli di un anno fa, e il caso dell”inutile bruttura morale” natalizia fatta installare in piazza della Repubblica (in un’area sottoposta a vincolo) dal vice sindaco Maria Francesca Crespini, e poi rimossa su ordine del Mibact, è stata l’ultima goccia.

Dopo l’uscita dalla maggioranza dei Verdi, che avevano proposto Sgarbi come assessore. Il 22 gennaio sindaco e vice sindaco gli hanno chiesto di restare a Urbino come consulente, ma a quel punto, racconta Sgarbi,

”sembrava quasi che fossero loro a dirmi di andarmene. Allora ho congelato le mie dimissioni. Come in un gioco pirandelliano. La situazione politica si è degradata, ed evidentemente per loro sono troppo ingombrante”.

”Ottima” invece la collaborazione con Aufreiter: Sgarbi fa parte del Comitato scientifico della Galleria nazionale, e ha proposto al direttore austriaco l’allestimento di due mostre, una quest’anno dedicata al ”Rinascimento segreto” (”con opere provenienti da fondazioni e collezioni private”), e una mostra sulla Scultura del Rinascimento nel 2017. Dopo lo stop forzato seguito al ricovero, il critico ha anche ripreso le fila del progetto sulle Città di Piero della Francesca, una mostra a Forlì e un percorso attraverso i luoghi in cui Piero ha dipinto e vissuto: Rimini, Urbino, Sansepolcro, Monterchi, Arezzo.

”Il Comune di Urbino non ha soldi – conclude – ma Aufreiter attende dal ministro Franceschini un finanziamento per la Galleria. Dunque, faccio volentieri ‘l’assessore’ del direttore”.