Voto di scambio, Nitto Palma (Pdl): “Grasso lo ha voluto in deliberante”

Voto di scambio, Nitto Palma (Pdl): "Grasso lo ha voluto in deliberante"
Francesco Nitto Palma (foto Lapresse)

ROMA – Dopo le polemiche sollevate da alcuni magistrati sul nuovo 416 ter, il cosiddetto voto di scambio, c’è chi fa dietrofront e chi mette le mani avanti. E’ il caso del presidente della Commissione Giustizia, Francesco Nitto Palma, che reagisce così alle critiche dei pm: ”Non è un mio problema. E’ un problema del Pd. Sono loro che hanno chiesto il provvedimento a gran voce ed è stato il presidente del Senato a dare la sede deliberante al ddl. Se la vedessero loro ora. Se mi chiedono di bloccarlo io lo blocco, ma sono loro che devono prima chiarirsi le idee”.

A onor del vero, quando il presidente del Senato Piero Grasso concesse la sede deliberante per esaminare il provvedimento direttamente in commissione Giustizia, nessuno sollevò obiezioni. Anzi, ci furono commenti favorevoli da parte di molti esponenti della commissione e le uniche proposte di modifica presentate al ddl risulterebbero essere solo del M5S. Grasso si è difeso dalle accuse: “In questa fase di profonda crisi aprire un dibattito ampio su una riforma globale della Giustizia non è prioritario, meglio intervenire su ciò che si ritiene più urgente”. E ha concluso: “Anche per questo ho deciso di assegnare in sede deliberante una iniziativa chiesta da quasi 300 mila cittadini, in questo modo la commissione può anche migliorare il testo senza dover passare dall’aula del Senato”.

Secondo l’ex Pm Felice Casson, ora senatore Pd, Rosaria Capacchione, giornalista del Mattino e ora senatrice Dem e Raffaele Cantone, ex Pm ora in Cassazione, il ddl così come licenziato alla Camera, metterebbe però a “rischio i processi di mafia”. Secondo loro, come riferisce il quotidiano la Repubblica, si dovrebbe cambiare il termine “consapevolmente” inserito proprio dal Pdl, ovvero il partito di Nitto Palma, a Montecitorio. Questa norma, per i tre costringerebbe a dimostrare l’effettiva “consapevolezza dello scambio”. Poi anche il verbo “procacciare” invece del precedente “promettere” sarebbe peggiorativo. Per non parlare della pena ridotta da 12 a 10 anni.

Ad aizzare la polemica ci pensa il Movimento 5 Stelle: “Siamo alle comiche. Il Partito Democratico non aveva presentato entro i termini di ieri alcun emendamento di modifica alla legge sul 416-ter. L’unico ad aver portato avanti la battaglia in Commissione Giustizia al Senato e presentato emendamenti migliorativi entro i termini è stato il Movimento 5 Stelle”, si legge in una nota. ”Una sana logica parlamentare – aggiunge il comunicato – vorrebbe che il Pd, cambiata idea a fronte delle proteste dell’opinione pubblica, votasse senza problemi gli emendamenti del M5S. Proposte che sono in linea con le richieste avanzate dai Procuratori anti-mafia. Cosa ha fatto invece poco fa il Pd in Commissione Giustizia ? A tempo scaduto, pur di non votare i nostri emendamenti depositati nei tempi previsti, ha chiesto di riaprire i termini per la presentazione di altri emendamenti…”. E rivendicano: ”Se non ci fosse stata la dura presa di posizione anche propositiva del Movimento 5 Stelle il 416-ter sarebbe passato così com’era stato licenziato alla Camera”.

Il testo che disciplina il voto di scambio, ora all’esame della Commissione, presieduta dallo stesso Palma, sarà modificato. Lo ha assicurato il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda.

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie