Inchiesta Why Not, chiesta condanna di 18 mesi per Loiero

Pubblicato il 12 Febbraio 2010 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA

Agazio Loiero

I sostituti procuratori che si occupano dell’inchiesta “Why Not” hanno chiesto la condanna di 18 mesi per il governatore calabrese Agazio Loiero. I sostituti procuratori generali di Catanzaro, Eugenio Facciolla e Massimo Lia, hanno chiesto questa pena per abuso d’ufficio.

I giudici hanno chiesto complessivamente 21 condanne: le pene variano da 6 mesi a 4 anni e 6 mesi. Chieste anche 19 assoluzioni.

La pena più pesante è stata chiesta per Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria e principale imputato. Per lui i pg Eugenio Facciolla e Massimo Lia, che ha svolto la prima parte della requisitoria, hanno chiesto 4 anni e 6 mesi per associazione a delinquere, concorso in abuso d’ufficio e corruzione.

L’accusa ha chiesto anche la condanna dell’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, a 2 anni e 2 mesi per truffa e abuso d’ufficio. Chiesta l’assoluzione invece per Sergio Abramo, candidato del centrodestra alle elezioni regionali del 2005 che fu sconfitto da Loiero.

Loiero ha commentato le richieste dell’accusa: «Di quella montagna di accuse, nell’ipotesi del pg è rimasto solo l’abuso d’ufficio, perché “non potevo non sapere” quel che altri facevano».

«Aspetto con fiducia il verdetto del giudice terzo che, spero non tardi – ha aggiunto Loiero – vorrà riconoscere la mia estraneità in tutta questa storia. Sarò io stesso allora a ricordare all’opinione pubblica calabrese e nazionale come e a quale scopo sono finito in questa vicenda nella quale, ripeto, sono totalmente estraneo».