Zampolini: “Pagavo l’abitazione di Bertolaso. Anche Di Pietro ricevette due case”

Pubblicato il 2 Giugno 2010 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA

Guido Bertolaso

L’architetto Angelo Zampolini chiama in causa Bertolaso e nell’ultimo interrogatorio davanti ai pm di Perugia – titolari dell’inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi – parla di una casa della moglie del capo della Protezione Civile pagata mensilmente dall’amico costruttore, Diego Anemone. Nello stesso interrogatorio Zampolini ha fatto anche il nome di Antonio Di Pietro, in relazione a due appartamenti del centro di proprietà della congregazione Propaganda Fide, messi a disposizione del leader dell’Italia dei Valori da Angelo Balducci, tramite lo stesso Anemone.

Il 18 maggio scorso a Perugia, infatti, rivela La Stampa, avrebbe messo a verbale: “La casa di via Giulia di Guido Bertolaso la pagavo io, con i soldi che mi dava Anemone, che l’aveva anche ristrutturata”.

Affermazioni che scottano e mettono in una posizione ancora più incerta il numero uno del dipartimento, indagato per corruzione per i suoi rapporti con Anemone e la cosiddetta “cricca”, di cui Zampolini sembra essere uno degli esponenti cardine. Proprio quest’ultimo, accusato dai magistrati di aver riciclato denaro che gli inquirenti sospettano provenire da Anemone, avrebbe citato il numero uno della Protezione Civile in relazione alla cosiddetta ‘lista Anemone’.

Zampolini parla anche di due appartamenti di Propaganda Fide presi in affitto da Antonio Di Pietro ma gli aspetti che riguardano il leader dell’Italia dei Valori non verrebbero ritenuti di particolare interesse dagli inquirenti. Al contrario, più interessante dal punto di vista delle indagini sarebbe considerato quanto detto sull’appartamento della moglie di Bertolaso.

Nella lista Anemone, Bertolaso viene associato a due appartamenti, uno ai Parioli e l’altro in via Giulia. Per quanto riguarda quello ai Parioli, comprato all’inizio del 2000, il capo della Protezione civile in una conferenza stampa a palazzo Chigi disse di avere usufruito di lavori di ditte del gruppo Anemone saldando il conto di 20 mila euro con un assegno, la cui copia è stata anche pubblicata sul sito del dipartimento. Per la casa di via Giulia, Bertolaso ha sempre dichiarato di non averne la proprietà e di avere usufruito per un periodo di un appartamento prestato da un amico, anche se il quotidiano la Repubblica trovò il proprietario dell’appartamento, Raffaele Curi, che si lamentò dei pagamenti in ritardo del “factotum” di Bertolaso, che potrebbe essere a questo punto proprio Zampolini.

L’architetto, infatti, dice: «Pagavo in contanti e una volta il proprietario si lamentò per il ritardo di sei mesi nel pagamento dell’affitto. Gli portai i soldi tutti insieme».

Il 22 maggio, l’architetto torna in Procura, a Perugia, e chiarisce anche la questione dei rapporti tra Di Pietro e Balducci, già sollevata dai pm il 18 maggio scorso. L’ex ministro dei Lavori pubblici, che si era già difeso dalle accuse di aver promosso l’ex Provveditore ai lavori pubblici di Roma dicendo di averlo “spostato due volte dagli incarichi, da presidente del Consiglio dei Lavori pubblici a capo del Dipartimento per le infrastrutture”, ieri ha nuovamente respinto ogni dichiarazione di Zampolini sul suo conto: “Escludo in modo categorico di aver preso nè uno nè due appartamenti in affitto da Propaganda Fide nè a nome mio nè a nome dell’Italia dei Valori. Chiederò agli inquirenti di saperne di più su questa vicenda per poter tutelare il mio nome e quello del partito da eventuali millantatori”.

Secondo  Zampolini, però, non è vero che Balducci fu cacciato da Di Pietro. “I due erano in buoni rapporti – dice – ricordo che grazie all’intervento di Balducci, Di Pietro ottenne due appartamenti in affitto da Propaganda Fide (di cui Angelo Balducci è consultore, ndr)”, e “Balducci disse che Di Pietro lo pressava perché voleva essere introdotto in Vaticano”.

“Ricordo – spiega ancora Zampolini – che uno dei due appartamenti si trovava in via della Vite e credo che Di Pietro l’ha utilizzato come sede del partito (è sede del giornale di Idv, ndr). So che la ristrutturazione di quell’appartamento fu fatta da Anemone e che l’affitto era minimo. L’altro appartamento preso in affitto si trova in via Quattro Fontane. Credo che sia utilizzato dalla figlia di Di Pietro. Anche in questo caso la ristrutturazione è stata fatta da Anemone. Fu Anemone, o uno dei suoi collaboratori, che mi disse che stava facendo i lavori di ristrutturazione per Di Pietro”.