Afghanistan: bufera Wikileaks, a sorpresa arriva Obama

Bufera nella bufera per il presidente afghano, Hamid Karzai. Travolto in seguito alle rivelazioni di Wikileaks dalle accuse di corruzione, debolezza, incapacita’, il presidente afghano avrebbe dovuto oggi avere una visita – a sorpresa – con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Ma una bufera afghana – ha riferito la Casa Bianca – ha bloccato Obama nella base di Bagram.

Troppo rischioso volare in elicottero a Kabul. Cosi’ Karzai invece di un incontro personale col presidente americano ha dovuto accontentarsi di un colloquio telefonico, durato una quarantina di minuti. La Casa Bianca ha riferito che hanno assistito al colloquio, tra gli altri, anche l’ambasciatore americano in Afghanistan, Karl Eikenberry, e il comandante delle truppe Usa e Nato in Afghanistan, generale David Petraeus. La Casa Bianca ha anche precisato che il ‘timing’ della visita afghana di Obama non e’ da mettere in relazione alla fuga di giudizi poco lusinghieri su Karzai Ma, a livello diplomatico, il dubbio resta. ”Il presidente Karzai e’ consapevole che il motivo della visita del presidente Obama e’ di incontrarsi con le nostre truppe – ha sottolineato il consigliere della Casa Bianca per la comunicazione strategica, Ben Rhodes -.

Il presidente Karzai e il presidente Obama hanno avuto un colloquio di oltre un’ora solo quindici giorni fa, al vertice di Lisbona. Come allora, anche il colloquio di oggi e’ focalizzato sulla transizione”. Resta il fatto che il viaggio di Obama e’ caduto nel pieno di una bufera politica che rischia di travolgere in modo irreversibile Karzai e il suo governo. A causarla sono stati i file diplomatici rivelati da Wikileaks. Non danno scampo per quanto riguarda l’opinione che gli Usa hanno di lui e dei suoi ministri. Un esempio su tutti: l’ambasciatore americano in Afghanistan, Karl Eikenberry, nell’aprile del 2009 mando’ questo messaggio a Washington: ”L’incapacita’ (di Karzai) di gestire anche i piu’ rudimentali principi della costruzione di uno Stato, e la sua profonda insicurezza come leader, combinate con l’incapacita’ ad ammettere anche il minimo errore, rendono vani i nostri sforzi di considerare Karzai un partner responsabile”. E’ forse per questo che Obama oggi non lo ha incontrato? La Casa Bianca ha negato.

Il viaggio di Obama in Afghanistan, hanno detto sia il portavoce, Robert Gibbs, sia il consigliere Ben Rhodes, era stato pianificato da tempo, da oltre un mese. Il presidente Obama voleva portare di persona il suo ”grazie” ai soldati impegnati in guerra, e voleva farlo in un periodo compreso tra il Giorno del ringraziamento e il Natale. Il presidente Karzai e’ stato informato della visita cinque giorni fa, attraverso l’ambasciata americana a Kabul. In un primo tempo il viaggio prevedeva che Obama, una volta giunto a Bagram con l’Air Force One, si trasferisse in elicottero a Kabul. Ma le cattive condizioni atmosferiche – ha precisato lo staff della Casa Bianca – hanno fatto cambiare i suoi piani, e la visita a Karzai e’ stata riprogrammata dapprima in una videoconferenza, poi – visti i problemi tecnici dovuti al maltempo – in una semplice telefonata, durata una quarantina di minuti.

Questa almeno e’ la versione fornita dallo staff di Obama. Ma non e’ una novita’ che a Washington non siano affatto soddisfatti di come il governo Karzai stia gestendo il Paese. Per ora sul piano ufficiale Obama ha ribadito a Karzai la necessita’ di preparare il Paese alla transizione. Nello stesso tempo ai suoi soldati ha detto che ”Al Qaida sara’ sconfitta”. ”Gli Usa non permetteranno mai piu’ ad Al Qaida di utilizzare l’Afghanistan”.

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