Afghanistan: il Pentagono schiera mini-robot guidati da jet contro i talebani

Assieme ai 30 mila soldati di rinforzo, il Pentagono ha iniziato il dispiegamento in Afghanistan di 24 aerei spia e 5000 «rover» destinati a trasformare la campagna dell’esercito degli Stati Uniti contro i talebani in una guerra digitale.

Gli aerei spia appartengono all’ultima generazione di veivoli per sorveglianza di intelligence. Prodotti dalla Hawker Beechcraft Corporation di Wichita, in Kansas, sono dei bimotori con un equipaggio di quattro persone «in grado di autoproteggersi» e gestiscono un sistema di sensori realizzato dalla L-3 Communications Holdings di Greenville, Texas, che consente ai satelliti della «National Security Agency» di individuare, seguire e immagazzinare qualsiasi tipo di immagine e suono.

La particolarità di questi aerei spia – dei quali il Pentagono ha ordinato 37 esemplari con una spesa di circa 950 milioni di dollari – è di riuscire a identificare con grande precisione da dove provengono singoli suoni, potendo poi seguirli in qualsiasi condizione ambientale.

Il ministro della Difesa Robert Gates conta così di risolvere il problema delle intercettazioni che a volte riescono a identificare singoli comandanti taleban o di Al Qaeda ma poi li perdono per le circostanze più varie. Fu proprio in uno di questi episodi che si perse il contatto con la voce di Osama bin Laden consentendogli di fuggire da Tora Bora a metà dicembre 2001.

A trasformare le informazioni raccolte in strumenti di guerra digitale sono i 5000 «rovers» consegnati da L-3 Communications al Pentagono, grazie ai quali le singole unità dislocate sul terreno avranno accesso in tempo reale ai dati.

I «rovers» sono dei robot portatili, la cui forma ricorda le consolle dei videogame, con uno schermo che offre alle truppe l’insieme di informazioni utili a rintracciare un singola voce nelle zone più impervie. Il sistema di guerra digitale consentirà a equipaggi aerei e unità sul terreno di operare in tempo reale, scambiandosi notizie e comunicazioni al fine di seguire sulla mappa «punti» e «luci» che corrispondono ad obiettivi di Al Qaeda e dei talebani.

Si tratta di un perfezionamento della guerra dei droni, intensificata da Barack Obama sui cieli afghano-pakistani, e non a caso a coordinare l’intero dispiegamento di guerra digitale è il generale David Deptula, responsabile per l’Us Air Force dei veivoli di intelligence e riconoscimento. I 24 aerei, alcuni prototipi dei quali stanno volando sui cieli dell’Iraq, saranno posizionati in tutte le maggiori installazioni aeree Usa in Afghanistan: da Baghram, vicino alla capitale Kabul, fino a Kandahar, nel Sud.

Gestione cookie