In Afghanistan la sicurezza peggiora ogni giorno che passa

Special Forces Usa in Afghanistan

Nonostante che truppe americane continuino ad arrivare, l’Afghanistan è diventato più pericoloso che mai in tutti gli anni del conflitto, secondo quanto hanno riferito a New York Times organizzazioni internazionali ed associazioni umanitarie.

Vaste aree del Paese che un tempo erano completamente pacifiche, come le province settentrionali, ora brulicano di talebani. E’ successo che mentre le forze Nato si sono spostate per combattere i talebani nelle loro roccaforti del sud, gli insorti ne hanno approfittato per aumentare la loro attività bellica nel nord e in parti dell’est.

Il deterioramento della sicurezza avviene proprio nel momento in cui il presidente Barack Obama è sotto pressione da parte dell’opinione pubblica e parte del Congresso e cerca di mostrare progressi per conservare l’appoggio di quella parte dell’elettorato che è ancora favorevole alla guerra. Il problema della sicurezza ha assunto dimensioni tali che ci si comincia a chiedere se in Afghanistan si potranno svolgere le progettate elezioni generali sabato prossimo.

Secondo le stime delle Nazioni Unite, emissari governativi disarmati non possono più recarsi senza timori di aggressioni nel 30 per cento dei 368 distretti elettorali, e vi sono distretti considerati off limits in tutte le 34 province tranne una.

Il numero degli attacchi dei ribelli è aumentato significativamente: nell’agosto del 2009 vi sono stati 630 attacchi, di contro ai 1.353 sferrati l’agosto scorso, secondo il Safety Office dell’Organizzazione Non Governativa afgana, finanziata da governi e associazioni occidentali. Un attaco contro una equipe medica occidentale nel nord del Paese ha lasciato sul terreno 10 persone, il peggior massacro di assistenti sociali da anni.

Le forze Nato negano che la situazione della sicurezza gli stia scappando di mano, ed affermano che l’aumentato livello della violenza è dovuto all’aumento delle loro truppe sul terreno. Gli ultimi 2 mila dei 30 mila soldati inviati come rinforzi dal presidente Obama arriveranno nel giro di una settimana o due il che significa che aumenterà il numero delle operazioni contro i talebani e gli attacchi di questi ultimi contro le truppe Nato.

Questo, rileva il New York Times però non spiega completamente l’aumento dell’attività dei talebani in zone dove prima non c’erano e dove le forze della coalizione sono scarse, come nel nord.

Mentre il numero degli insorti combattenti è solo oggetto di congetture, l’impatto che hanno avuto e stanno avendo è evidente. Con un attacco dietro l’altro i talebani hanno messo a repentaglio la sicurezza in quasi ogni parte dell’Afghanistan, rendendolo molto più insicuro di quanto era nel 2001, al tempo dell’invasione americana, secondo la Ong afgana. Quattro anni fa, i ribeli erano attivi solo in quattro province, ora lo sono in 34.

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