Afghanistan: Soldati che Usa che hanno bruciato copie Corano, solo una multa

Un Corano in fiamme

WASHINGTON, STATI UNITI – Niente Corte Marziale e neanche il licenziamento, ma una multa: questa la punizione richiesta da una commissione di inchiesta militare Usa per i sei soldati e un marinaio americani responsabili del rogo di diverse copie del Corano avvenuto a febbraio in una base Usa a Bagram, in Afghanistan, e seguito da una settimana di violenze in tutto il Paese in cui sono morte decine di persone.

Violenze che potrebbero scoppiare di nuovo se le autorità militari, com’è probabile, seguiranno il parere degli esperti. La commissione non ha chiesto alcuna incriminazione e i sette militari rischiano delle sanzioni amministrative, la punizione piu’ blanda possibile, ovvero una detrazione dallo stipendio o anche semplicemente una lettera di rimprovero.

Lo hanno riferito fonti del Pentagono, aggiungendo che i risultati dell’ inchiesta sono stati inviati ai segretari di esercito e marina, a cui tocca decidere infine se comminare le punizioni richieste, o renderle piu’ severe o piu’ leggere.

Di certo, la commissione che ha compiuto le indagini, guidata da un generale, ha di fatto accolto la versione fornita piu’ volte dai responsabili militari e dal Pentagono stesso, secondo cui il rogo e’ stato frutto di una distrazione, sostanzialmente un gesto involontario.

Ovvero, le copie del Corano in questione sarebbero finite per errore in una discarica accanto alla prigione della base di Bagram dove erano state sequestrate dalle guardie di sicurezza, dopo che era stato accertato che venivano usate dai detenuti per comunicare tra di loro, scambiandosi messaggi.

Quando la vicenda e’ venuta alla luce, denunciata dal personale afghano della base, ha creato una immediata sollevazione popolare in tutto l’Afghanistan. Nonostante il presidente Barack Obama abbia scritto una lettera di scuse al presidente afghano Amid Karzai e anche il comandante delle forze Usa nel Paese, generale John Allen, abbia pubblicamente chiesto scusa, in tutto il paese per giorni si sono susseguite manifestazioni, disordini e violenze in cui sono morte decine di persone, tra cui almeno sei americani.

Fonti di stampa in Afghanistan ammoniscono che quando la decisione di una punizione lieve per i militari responsabili del rogo verra’ resa pubblica ufficialmente, molti afghani potrebbero sentirsi nuovamente montare la collera. Finora l’ufficio del presidente Karzai non ha fatto alcun commento; mentre il vice presidente della commissione giustizia del parlamento afghano, Nazir Ahmad Hanafi, ha affermato che la cosa potrebbe avere ”conseguenze p

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