ROMA – Almeno 20 tra soldati e agenti di polizia afghani sono morti la notte scorsa in una serie di attacchi da parte dei talebani. L’offensiva è giunta poche ore dopo la conversazione telefonica tra il presidente Usa Donald Trump e il negoziatore dei talebani Mullah Baradar. Sul suo account Twitter, Trump aveva poi definito “eccellente” la conversazione.
Raid aereo Usa interrompe altro attacco talebano
Immediata la risposta Usa, sebbene il raid aereo americano venga spiegato come azione difensiva per interrompere un altro attacco talebano. Le forze aeree Usa hanno colpito durante la notte combattenti talebani. Il raid a Nahr-e Saraj, nel sud della provincia di Helmand.
E’ il contenuto di un tweet del portavoce delle forze americane in Afghanistan, Sonny Leggett. Il portavoce ha definito “difensiva” l’operazione. Spiegando che in quel momento i talebani stavano attaccando un posto di blocco delle forze di sicurezza afghane (ANDSF) e che il raid è servito per “interrompere l’attacco”.
I talebani attaccano l’esercito. Uccisi poliziotti e soldati
Secondo un membro del Consiglio provinciale, Safiullah Amiri, i talebani hanno attaccato almeno tre avamposti dell’esercito nel distretto Imam Sahib di Kunduz. Uccidendo almeno 10 soldati e quattro poliziotti. Da parte sua, il governatore della provincia di Uruzgan riferisce l’uccisione di sei poliziotti e il ferimento di altri sei sono rimasti feriti in un altro attacco.
4 giorni fa lo storico accordo Usa-talebani per la pace
L’escalation bellica interrompe drammaticamente un processo di pace appena giunto, solo quattro giorni fa, allo storico accordo tra Stati Uniti e talebani a Doha per mettere fine a 18 anni di guerra in Afghanistan.
In base all’accordo siglato dal segretario di Stato Mike Pompeo, gli Usa si impegnano da subito a ritirare una parte del contingente in Afghanistan, riducendolo a 8.600 unità. In vista di un ritiro completo delle truppe in 14 mesi.
Nell’intesa è previsto anche lo scambio di prigionieri. I negoziati tra governo e talebani sarebbero dovuti iniziare il 10 marzo. Tuttavia gli Stati Uniti avevano ammonito la controparte che non avrebbero esitato ad annullare l’accordo se i ribelli afgani non avessero rispettato i loro impegni in materia di sicurezza e soprattutto non avessero mantenuto “la promessa di una rottura con al Qaida”. (fonte Ansa)