Ironizzando di nuovo sul colore della pelle, questa volta quello della moglie di Obama, Michelle, Berlusconi è andato troppo in là, ha varcato le soglie non del politicamente corretto, ma quello della decenza istituzionale. Per il quotidiano inglese Times, il comportamento buffonesco reiterato del premier italiano maschera una “sinistra realtà”: «Berlusconi percepisce se stesso come un leader nazionale e mondiale di tale importanza da considerarsi al di sopra della legge».
«Il solito Silvio» si sente dire ogni volta che fa una delle sue celebri gaffe e non gli si attribuisce troppa importanza, considerando il personaggio un simpatico incorreggibile. Ma se per qualcuno le sue uscite rassicurano sul fatto che lui «è uno di noi», all’estero in molti trovano risibile la sua presunzione di essere un attore chiave dello scenario politico mondiale. Piuttosto, le sue uscite di calcolata, ridanciana efferatezza mascherano un atteggiamento arrogante e autoritario che rivela semmai come egli sia ben al di sotto delle più elementari norme di comportamento.
Prova ne sia la ricezione delle sue ultime performance come consumato battutista in America, dove il politically correct è la norma – anche abusata – ma che regola i rapporti di una società realmente multirazziale e dove le infrazioni si pagano care.
Sul sito americano Gawker, oltre alla cronaca delle ultime prodezze, una foto molto eloquente del G20 mostra Berlusconi al cospetto di Obama e consorte, la quale si è guardata bene dall’abbracciarlo cordialmente: la faccia di Silvio è tutta un programma, mentre enfatizza la sua ammirazione di fronte all’avvenenza della first lady. Molto istruttivo è dare una scorsa ai commenti postati dai lettori sul sito: si ironizza su un certo malcelato complesso di inferorità di Berlusconi. Ma soprattutto si dà sfogo a un risentimento che sconfina ovviamente in un razzismo di segno opposto: Berlusconi quale prototipo dell’italo-americano mezzo mafioso e naturalmente razzista. Suscitare la violenza sottile degli stereotipi può rivelarsi un’arma a doppio taglio.
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