Nuove armi e munizioni dall’Occidente all’Ucraina: droni, razzi e missili dagli Stati Uniti, armi anticarro e antiaeree dalla Gran Bretagna e sistemi di difesa S-300 dalla Slovacchia. E Mosca risponde: “Le forniture di armi e munizioni a Kiev dall’Occidente causano un ulteriore spargimento di sangue”, sono “pericolose e provocatorie” e possono portare “gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto”. A dirlo, in una intervista a Newsweek, è l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov.
La Russia: “Armi dell’Occidente all’Ucraina possono portare ad una guerra con gli Usa”
Secondo Antonov, Mosca “fa tutto il possibile per evitare vittime civili e danni all’infrastruttura dell’Ucraina”.
Lo dice nel giorno del massacro alla stazione di Kramatorsk, in cui il rimpallo di responsabilità tra Kiev e Mosca si riaccende e porta l’Occidente a fornire ancora più aiuti militari a Volodymyr Zelenski.
Biden su Kramatorsk: “Un’altra orribile atrocità della Russia”
Descrivendo l’attacco contro i civili a Kramatorsk come “un’altra orribile atrocità commessa dalla Russia”, Joe Biden assicura che gli Stati Uniti non lesineranno alcuno sforzo per fornire le armi necessarie all’Ucraina per difendersi.
“Non è il momento di compiacersi. La Russia ha fallito nel suo obiettivo di catturare Kiev, ma continua a infliggere atti brutali alla popolazione”, spiega il presidente annunciando il riposizionamento di un sistema di missili Patriot in Slovacchia dopo che Bratislava ha fornito un sistema di difesa antiaerei S-300 all’Ucraina.
Gli aiuti militari Usa all’Ucraina da quando Biden è al potere
Complessivamente gli Stati Uniti si sono impegnati a più di 1,7 miliardi di dollari in aiuti militari dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio e a oltre 2,4 miliardi da quando Biden ha assunto l’incarico. In altre parole, gli Stati Uniti avevano effettivamente iniziato ad armare l’Ucraina ben prima della guerra.
Questi aiuti si traducono in oltre 1.400 missili antiaerei Stinger, oltre 5.000 Javelin anticarro e oltre 50 milioni di munizioni. Ma anche centinaia di ‘droni kamikaze’ Switchblade in grado di colpire a lungo raggio, oltre a dispositivi per la visione notturna, forniture mediche di primo soccorso e giubbotti anti proiettili ed elmetti.
Kramatorsk, la condanna di Johnson
Condanna con toni duri l'”atroce” attacco a Kramatorsk anche Boris Johnson. Il primo ministro britannico a fianco del cancelliere tedesco annuncia l’invio a Kiev di nuove armi – anticarro e antiaeree – per un valore 100 milioni di sterline.
Gli aiuti militari all’Ucraina di Gran Bretagna, Germania e Slovacchia
Si impegna a continuare a rifornire l’Ucraina con le apparecchiature militari necessarie anche Olaf Scholz, senza comunque entrare nel dettaglio e specificare quale tipo di armi.
Al momento il cancelliere socialdemocratico ha messo in stand-by l’invio di carri armati di fascia alta alzando un muro contro le pressioni che gli piovono addosso da più parti.
Scholz, secondo indiscrezioni, è infatti convinto della necessità di trovare una posizione comune con gli alleati occidentali prima di consegnare tali attrezzature militari pesanti.
L’arsenale di difesa ucraino può contare anche su un sistema di difesa aerea S-300 inviato dalla Slovacchia, lodata e ringraziata per il suo gesto da Biden. Un atto di “dovere – spiega il leader slovacco Eduard Heger -. Non possiamo ignorare la perdita di vite umane”.