Medio Oriente. Il re saudita Abdullah annuncia benefici per la popolazione

Il re saudita Abdullah

RYADH, ARABIA SAUDITA – La paura fa novanta e con tutto quel che sta succedendo in Medio Oriente l’Arabia Saudita corre ai ripari. Il re Abdullah ha così annunciato tramite la televisione di stato una serie di benefici per la popolazione valutati in miliardi di ryal prima del suo rientro in patria dopo tre mesi trascorsi all’estero per cure mediche, a quanto riferisce la Reuters.

Le misure, che includono iniziative per ridurre l’inflazione, aiutare i giovani disoccupati e facilitare la frequentazione di università all’estero, sono state annunciate mentre svariati Paesi della regione sono sconvolti da proteste popolari contro la povertà, la corruzione e la repressione.

L’annuncio di Abdullah non ha però incluso alcuna riforma politica della monarchia assoluta, quali le elezioni municipali rivendicate dai gruppi di opposizione. L’Arabia Saudita non ha un parlamento eletto e non tollera il dissenso.

Gli analisti non si aspettano che nel Paese avvengano rivolte popolari come quelle in Tunisia, Egitto e Libia considerato che detiene petrodollari per oltre 400 miliardi, ma avvertono che il governo deve affrontare pressioni sociali come l’alta disoccupazione giovanile e la carenza di case. Abdullah ha cominciato a farlo rendendo noto che lo stato pagherà sussidi ai giovani disoccupati e le spese per l’istruzione all’estero.

La stabilità politica nel principale produttore dell’OPEC è una preoccupazione globale. Il Paese controlla oltre un quinto delle riserve di greggio, possiede vaste quantità di beni convertibili in dollari e per gli Stati Uniti è un vitale alleato regionale.

Il re Abdullah, 87 anni, si è recato negli Stati Uniti a novembre dove è stato operato per complicazioni alla spina dorsale. Ha poi trascorso le ultime quattro settimane in convalescenza in Marocco.

Ryadh ha in varie occasioni assicurato i suoi alleati occidentali che non ci sarà un vuoto di potere se il re, molto popolare nel Paese, dovesse morire. Ma i problemi medici di Abdullah inducono osservatori e analisti a chiedersi se gli succederà un riformista come lui, o un conservatore.

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