Argentina, con Boudou campagna elettorale a colpi di rock and roll

BUENOS AIRES, 5 SET – Dopo la vittoria alle primarie di qualche giorno fa, la campagna elettorale di Cristina Fernandez de Kirchner per le presidenziali del 23 ottobre si fa a colpi di peronismo e rock and roll. Star indiscussa del nuovo look kirchnerista è il candidato alla vicepresidenza Amado Boudou: il ministro del Economia più 'rockettaro' dell'America latina.

Classe 1963, amatissimo dal gentil sesso per la sua bellezza, al dicastero dell'Economia dal luglio 2009, il tormentone Boudou è ormai entrato nelle case di tutti gli argentini. Maglietta della nazionale di calcio, duetto con 'Mancha de Rolando' – una delle band più in voga del momento – chitarra in mano suonando ''la marcia peronista per Cristina''.

Così l'aitante Boudou ha ringraziato la presidente per la candidatura alla vicepresidenza, calamitando subito l'interesse di tanti giovani di Buenos Aires, ovvero uno dei 'pezzi' dell'elettorato al quale punta Cristina.

Con la sua collezione di 12 chitarre elettriche e una Harley Davidson, il ministro ha iniziato la carriera negli anni Ottanta, organizzando eventi musicali e facendo il disk jockey sulle spiagge di Mar del Plata, la localita' turistica estiva preferita della classe media argentina.

Dopo la laurea in economia, passa dalla spiaggia all'Anses, l'ente nazionale di previdenza, arrivando a ricoprire l'incarico di titolare generale.

Nel 2008 Boudou ha il colpo di genio. L'economista, di formazione strettamente neoliberale, capta infatti l'ondata del progressismo latinoamericano e muta posizione, presentando tra l'altro un progetto di legge che mette fine alla Afjp, l'impresa che amministrava i fondi pensionistici creata durante il governo di Carlos Menem (1989-1999). In altre parole, mette fine alla privatizzazione dei fondi, che tornano nelle tasche dello Stato.

Da quel momento, affermano dal suo staff, conquista il cuore di Cristina, che aveva preso da un anno il bastone presidenziale dal marito Nestor Kirchner, deceduto lo scorso ottobre per un arresto cardiaco.

E l'ondata progressista di Boudou non si ferma più. La frase: ''Ciao Fondo monetario internazionale'', pronunciata nell'ottobre del 2010 passa alla storia. L'economista neoliberale che vive a Puerto Madero – enclave per ricchi nel cuore di Buenos Aires – , fidanzato con la bella giornalista Augustina Kampfer, abbraccia la causa kirchnerista della ''sovranità economica'', dicendo 'no' agli ispettori del Fmi e rifiutando il severo meccanismo di revisione dei conti che l'organismo svolge in ogni Paese membro: lo stesso atteggiamento preso tempo fa in Brasile, con identico successo politico, dall'ex presidente Lula.

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