Argentina. Sacerdote accusato di crimini contro umanità nella dittatura

 

Eugenio Zinetti

BUENOS AIRES, ARGENTINA – Il sacerdote Eugenio Zitelli e’ stato accusato di crimini contro l’umanita’ nella citta’ di Rosario, e il giudice federale Marcelo Bailaque lo ha messo agli arresti domiciliari. Zitelli è coinvolto in una causa che indaga sui crimini commessi dalla polizia della citta’ argentina durante l’ultima dittatura (1976-1983).

L’accusa e’ pesante: Zitelli (79 anni), cappellano a Rosario tra il 1964 e il 1983, avrebbe lavorato per il Servicio de Informaciones (SI) della polizia locale, la cui sede era il principale centro clandestino di detenzione della citta’, dove si stima siano stati rinchiusi almeno 2000 ”desaparecidos”. E’ accusato di tortura, privazione della liberta’ personale e associazione a delinquere.

Nei documenti presentati dalla procura si afferma inoltre che Zitelli ”presenziava alle torture del SI ed era componente dell’apparato di repressione del centro di detenzione. Il suo nome figura in una lista di indagati in cui ci sono 17 militari che saranno interrogati nei prossimi giorni. Tra questi, spicca l’ex dittatore Jorge Rafael Videla – presidente dell’Argentina tra il 1976 e il 1981- recentemente condannato all’ergastolo.

Da tempo familiari delle vittime, organizzazioni dei diritti umani e sopravvissuti avevano chiesto al Tribunale di Rosario l’arresto di Zitelli. Sono molte, infatti, le testimonianze che lo inchiodano. Tra queste quella di Ana Ferrari: durate la prigionia Zitelli le parlo’ giustificando la tortura come ”un’arma della guerra che stiamo vivendo”. Anche due ex sacerdoti, Santiago Mac Guire e Dario Castagnani, hanno dichiarato di essere stati interrogati dall’ex cappellano mentre erano detenuti.

L’accusa ha inoltre presentato la registrazione di un programma televisivo del 1995, dove l’imputato parla dei militari come suoi ”pari e compagni”. Zitelli non e’ il primo sacerdote argentino a salire sul banco degli imputati’: nel 2007 Christian Von Wernich, soprannominato ”il prete del diavolo”, e’ stato condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanita’ commessi durante la dittatura. Oggi le organizzazioni per i diritti umani di Rosario hanno festeggiato la decisione del giudice: ”E’ un passo avanti importante per iniziare a svelare la complicita’ della gerarchia ecclesiastica con i militari”, si legge in un comunicato dell’organizzazione ‘El grupo Umano’, che da anni segue il caso.

Gestione cookie