Arresti Rio Tinto/ Australia preme sulla Cina per avere maggiori informazioni sui manager accusati di spionaggio
L’Australia ha convocato d’urgenza, per la seconda volta in pochi giorni, l’ambasciatore cinese per avere informazioni più dettagliate sull’arresto dei quattro top-managers del colosso minerario australiano Rio Tinto accusati di spionaggio.
Le accuse. Secondo l’ufficio di Shanghai per la Sicurezza, i managers di Rio Tinto avrebbero tentato di corrompere le controparti cinesi del settore della siderurgia, nel corso dei tesi negoziati per stabilire i prezzi dei materiali metalliferi.
La delicatezza dell’affare si comprende dal trattamento che hanno riservato allo stesso le due maggiori cariche del governo australiano coinvolte. Il primo ministro, Kevin Rudd, ha intenzione di prendere tutte le informazioni necessarie durante questa settimana, prima di chiamare di persona il presidente cinese Hu Jintao.
Il ministro delle finanze, Lindsay Tanner, ha aggiunto che non sarà fatta “diplomazia col megafono”, ma che verrano utilizzati solo canali formali.