Assolto il braccio destro di Saddam, ma resta in carcere

Assolto per mancanza di prove, ma il suo iter davanti ai giudici è tutt’altro che concluso. Altri processi attendono Tareq Aziz, ex braccio destro di Saddam Hussein.

Innocente rispetto alla morte di una quarantina di persone uccise dalla polizia irachena nel 1999, l’unico cristiano nella cerchia del defunto dittatore aspetta l’11 marzo per conoscere il verdetto di un altro processo a cui viene sottoposto, per l’uccisione di un cinquantina di uomini d’affari di Baghdad nel 1992.

E oggi ne è iniziato un altro, per la liquidazione nel 1983 di migliaia di membri della tribù curda degli al-Barzani.

“Stamani, e dopo 61 sedute, mi hanno assolto in uno dei processi che sono stati inventati contro me. A questa età (72 anni) alla fine hanno detto che sono innocente, ora e dopo un altro anno mi verranno a dire: ci dispiace sei innocente” ha affermato il numero due di Saddam.

Aziz si consegnò subito alle forze multinazionali, nell’aprile 2003, non appena fu sancito ufficialmente il crollo della dittatura di Saddam. Da allora è sempre rimasto in un carcere delle forze della coalizione, nonostante le cattive condizioni di salute.

LG

Gestione cookie