Barack Obama chiede il conto alla Cia e al complesso sistema di intelligence americano e vuole una “relazione completa” su tutto il materiale “rilevante o potenzialmente” rilevante che possa essere legato ad Abdulmutallab, il ragazzo nigeriano di 23 anni che il giorno di Natale si è imbarcato carico di esplosivo su un volo per Detroit.
Dopo qualche giorno di silenzio, durante i quali i repubblicani hanno ripetutamente attaccato il presidente e soprattutto il segretario nazionale per la Sicurezza Janet Napolitano, di cui hanno anche chiesto le dimissioni, Obama, dalle Hawai, dove è in vacanza, ha deciso di parlare.
Un discorso duro il suo: se da un lato fa sapere che, nonostante gli strepiti della opposizione (come si vede tutto il mondo è paese), la poltrona della Napolitano è ben salda, le prime dichiarazioni di Obama sono state una parziale sconfessione di quanto detto dalla responsabile della sicurezza. Per lei, infatti, il “sistema ha funzionato”: affermazione sconcertante visto che un nigeriano schedato è riuscito a salire su un aereo per gli Usa con l’esplosivo nascosto nelle mutande.
Decisamente diversa, ovviamente, è la valutazione di Obama, che arriva insieme con le prime indicazioni, ancora un po’ vaghe, del legame tra Abdulmutallab e Al Qaeda: infatti gli americani non parlano della Al Qaeda ufficiale e globale di bin Laden e dell’11 settembre, ma di una sezione “locale”, nello Yemen.
Nel suo discorso, il presidente, senza mezzi termini, ha parlato di “fallimento umano e di sistema” e ha fatto chiaramente intendere di essere insoddisfatto del comportamento dei responsabili della sicurezza.
Sono parole che hanno irritato molto la Cia e la comunità dell’intelligence ed è quinid naturale che proprio tra le varie istituzioni che dovrebbero garantire la tranquillità degli statunitensi siano divampate aspre polemiche.In particolare, Cia e Dni (Dipartimento di Intelligence Nazionale) sono ai ferri corti e si palleggiano le responsabilità.
La Dni è stata creata dopo l’undici settembre 2001 proprio con la finalità di combattere il terrorismo. Una nascita vissuta dalla Cia come una dolorosa amputazione di competenze proprio perchè dalla Dni è nato il National Counterterrorism Center (NCTC) che, di fatto, ha la responsabilità diretta della lotta al terrorismo.
La Cia, quindi, invita a chiedere conto degli errori alla Dni ma rimane, indiscutibile, il fatto che la segnalazione del padre di Umar Farouk Abdulmutallab è arrivata a loro e che non è stata inoltrata per tempo agli altri organi di sicurezza.
La Cia, però spiega il suo portavoce Paul Gimigliano, “ha ricevuto la deposizione del padre del terrorista il 19 novembre e fino a quella data non aveva il nome del ragazzo”. Non solo: la Cia sostiene di aver inviato allo Nctc una segnalazione di possibili “cellule estremiste operative in Yemen”.
Di chi sia la colpa, allo stato delle cose, rimane un rebus difficile da decifrare. Di certo c’è che l’imbarazzo di Obama si è trasformato in rabbia e se non quella della Napolitano, che ricopre l’incarico da troppo poco tempo ed è stata nominata dal presidente, più di qualche testa, ai vertici dei servizi Usa verrà tagliata”.
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