da: Corriere della Sera
Cinque mesi al potere, prima presidente eletta dell’ America del Sud, molti grattacapi ma la soddisfazione di guidare un Paese dinamico, vera tigre del continente. Michelle Bachelet ha anche tempo per i ricordi e alla giornalista Giuliana Sgrena, sul quotidiano tedesco Die Zeit, confessa di ricordare con piacere gli anni del suo esilio nella Ddr. «Che piaccia o meno ai lettori, il periodo che ho trascorso a Potsdam e Lipsia è stato per me molto felice, anche se questo giudizio è legato alle mie esperienze personali», spiega. La Bachelet, figlia di un generale ostile a Pinochet e morto in carcere durante la dittatura, dovette fuggire in Germania Est nel 1975 insieme ai familiari. «Allora avevo 23 anni, ho potuto continuare i miei studi, mi sono sposata e lì ho avuto il mio primo figlio. È stata una bella esperienza – dice al giornale tedesco – e provo un senso di gratitudine per il modo in cui io, mia madre e i miei amici siamo stati accolti». La presidenta cilena visiterà la Germania in ottobre, su invito di Angela Merkel. Gli anni della dittatura in Cile sono lontani – mai in questi mesi la Bachelet ha fatto riferimento alla sua condizione di vittima – e anche il giudizio sulla Germania comunista è filtrato dal tempo e dai ricordi personali. Pur eletta con una forte maggioranza e godendo della simpatia dei cileni, Michelle Bachelet sta sperimentando la difficoltà di venire incontro alle richieste di settori della popolazione che si…