Bangladesh. Tribunale condanna a morte 150 soldati per ammutinamento 2009

Eccidi tra diverse fazioni a Dacca
Eccidi tra diverse fazioni a Dacca

BANGLADESH, DACCA – In una sentenza da record i giudici di un tribunale del Bangladesh hanno condannato a morte oltre 150 soldati coinvolti in un sanguinoso ammutinamento in una caserma di Dacca avvenuto circa quattro anni fa. I militari sono accusati di aver barbaramente massacrato, torturato e gettato in fosse comuni circa 80 superiori durante un assedio nel quartiere generale della forza paramilitare dei Fucilieri del Bangladesh (Bdr) nella capitale.

La rivolta, iniziata il 25 febbraio del 2009 e durata circa 30 ore, aveva scatenato un’insurrezione di circa 6 mila soldati in altre caserme e minacciato anche la sopravvivenza del governo della premier Sheikh Hasina che era appena salita al potere dopo aver vinto le elezioni. Alla sbarra, in una maxi aula prefabbricata costruita due anni fa in un campo da calcio, si sono presentati oltre 800 imputati accusati di diversi reati, tra cui omicidio, stupro e incendio doloso. In una sentenza di oltre 10 mila pagine, i giudici della Dhaka Metropolitan Session Court hanno comminato la pena di morte per impiccagione a 152 agenti della forza paramilitare che dopo la strage e’ stata ribattezzata Border Guards of Bangladesh.

Altri 162 sono stati invece condannati all’ergastolo, tra cui due ex parlamentari: Nasiruddin Ahmed Pintu, appartenente al Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp) e Torab Ali, che invece fa parte dell’Awami League. Oltre 270 sono stati assolti per mancanza di prove, mentre circa 160 sono stati condannati a diversi periodi di prigione. Nella rivolta nella caserma di Pilkhana, persero la vita 74 persone, tra cui 57 ufficiali. In base all’inchiesta furono incriminati 850 uomini, tra cui 23 civili.

Alcuni sospetti sono misteriosamente morti in carcere in questi anni. I motivi della violenza non sono mai stati chiariti, ma sembra che i ribelli reclamassero un’aumento della paga. La sentenza di coincide con un momento di alta tensione nel Paese a causa di uno sciopero generale indetto dai partiti dell’opposizione per chiedere le dimissioni del governo della Hasina in vista delle elezioni del prossimo anno.

Ieri alcuni manifestanti sono morti in scontri con la polizia. Due giorni fa, un altro tribunale, creato per giudicare i crimini di guerra commessi nel 1972 durante la lotta per l’indipendenza dal Bangladesh, aveva condannato a morte in contumacia due leader islamici accusati del massacro di intellettuali.

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