Lunedì 29 novembre Berlusconi sarà in Libia da Gheddafi

Di nuovo in Libia dal colonnello Gheddafi, questa volta a Tripoli, per il terzo vertice tra Unione europea e Africa. Silvio Berlusconi iniziera’ lunedi’ dalla Gran Jamahiria il suo tour diplomatico che lo portera’ in settimana anche ad Astana, in Kazakhstan, per il summit Osce, e quindi a Soci, sul Mar Nero, per il vertice intergovernativo italo-russo con Putin e Medvedev. Alle prese con una soffocante situazione domestica, il Cavaliere cerchera’ un po’ di respiro internazionale in una lunga missione tesa a restituire l’immagine di un presidente del Consiglio pienamente operativo e presente, anche nel rappresentare il suo Paese all’estero. A Tripoli e’ tutto pronto da giorni per accogliere le delegazioni europee e africane alla corte di Gheddafi.

La citta’ e’ blindata per l’allarme terrorismo e in questo clima sbarchera’ Berlusconi lunedi’ mattina. Oltre ai vertici comunitari (il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Barroso), il premier italiano dovrebbe essere il leader europeo piu’ in vista tra le sale del nuovissimo Rixos Conference Center – dove si terra’ il vertice – dal momento che anche il presidente francese Nicolas Sarkozy, inizialmente previsto, ha dato forfait. I Ventisette saranno quasi tutti rappresentati dai rispettivi ministri degli Esteri.

Attesi, invece, quasi tutti i capi di Stato africani, tra i quali anche Robert Mugabe, controverso presidente dello Zimbabwe, mentre dovrebbe ‘disertare’ il presidente sudanese Omar El Bashir, inseguito da un mandato di cattura della Corte Penale Internazionale. Investimenti e cooperazione per la crescita economica dopo il flagello della crisi saranno il ‘core business’ del summit, che tra i suoi obiettivi dichiarati ha quello di rafforzare le relazioni fra due parti del mondo che racchiudono le sorti di piu’ di un miliardo e mezzo di persone. Ma al vertice di Tripoli avra’ ampio spazio anche un altro dossier sensibile, particolarmente caro alla Libia, Paese di transito per eccellenza degli africani diretti in Europa: l’immigrazione clandestina. L’Italia ha gia’ in vigore un accordo di riammissione con Tripoli, cementato dal Trattato di Amicizia firmato nel 2008 proprio da Berlusconi e Gheddafi che ha permesso di chiudere le ferite del colonialismo. Mentre l’Europa sta faticosamente negoziando dal 2008 un accordo quadro con il Paese del colonnello che eleverebbe lo status dei rapporti. A Bruxelles rimbombano ancora le richieste avanzate da Gheddafi di cinque miliardi di euro all’anno per stoppare le immense ondate migratorie.

Cifra lontanissima da quei 60 milioni di euro totali che l’Europa si e’ gia’ impegnata ad erogare in favore della Libia per il periodo 2011-2013, in tranche annuali da 20 milioni, per la gestione dei flussi migratori. E’ evidente che le posizioni di partenza sono molto distanti e servira’ uno sforzo di mediazione non indifferente per trovare un ragionevole punto di caduta. Berlusconi, che con Gheddafi ha ormai un rapporto che va oltre l’ordinario, potrebbe cominciare a cimentarsi gia’ a Tripoli. Probabile infatti che i due si vedano a quattrocchi tra le pieghe del vertice, magari per parlare anche di business, dopo che l’Accordo italo-libico di due anni fa ha messo il turbo agli affari tra i due Paesi.

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