Usa. Il vice-presidente Joseph Biden multato per irregolarità amministrative

Il vice-presidente Joseph Biden

Negli Stati Uniti con il fisco (Internal Revenue Service, IRS) non si scherza, si va in galera sul serio, e nemmeno con la Federal Election Commission (FEC), un organismo attentissimo a che durante le elezioni presidenziali tutto si svolga con la massima onestà e puntigliosa trasparenza.

Ebbene, la longa manus della FEC è arrivata ad acciuffare anche il vice-presidente Josef Biden, il quale, pur senza commettere crimini gravi, durante la campagna elettorale del 2007-2008 ha cercato di fare il furbo. Gli costerà 219 mila dollari di multa (170 mila euro).

Biden e il suo staff hanno commesso le irregolarità di cui devono rispondere nei mesi in cui l’attuale vice-presidente correva per la presidenza, gara poi abbandonata dopo che i sondaggi gli hanno comunicato il suo destino di perdente.

Le accuse a suo carico sono di aver accettato un improprio contributo da parte di una corporazione sotto forma di un volo in prima classe andata e ritorno tra il New Hampshire e lo Iowa per tre persone. Biden pagò GEH Air Transportation 7.911 dollari, mentre la tariffa avrebbe dovuto essere 34.800.

Gli inquirenti della Fec hanno anche accertato che l’organizzazione elettorale di Biden non ha restituito 106 mila dollari in donazioni che hanno superato il limite consentito, e che nemmeno ha restituito al ministero del Tesoro assegni postdatati irregolari per l’ammontare di 85 mila dollari. L’attuale vice-presidente omise inoltre di dichiarare alle competenti autorità pagamenti per 3,7 milioni di dollari e debiti per 870 mila dollari.

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