Gaza. Pressing Usa per accesso merci nella Striscia

Gli Stati Uniti si impegnano perché la Striscia di Gaza riceva le merci necessarie. L’enclave palestinese passata dal 2007 sotto il controllo degli islamico-radicali di Hamas, secondo l’emissario della Casa Bianca, George Mitchell,  deve avere tutti i rifornimenti adeguati.

Mitchell lo ha ribadito incontrando in Cisgiordania il presidente moderato dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, nell’ambito della prosecuzione dei negoziati indiretti (proximity talks) varati dagli Usa per cercare di rianimare il processo di pace con Israele.

Mitchell ha lasciato intendere che la situazione attuale per la gente di Gaza non è sostenibile, ma non ha fatto esplicito riferimento al blocco imposto da Israele alla Striscia: al centro di nuove critiche a livello internazionale (e anche negli Usa) dopo il sanguinoso blitz di lunedì contro la flottiglia di attivisti filo-palestinesi carica di aiuti. Accennando a questo episodio – condannato da più parti e bollato ieri dallo stesso Abu Mazen come “terrorismo di Stato” – Mitchell ha auspicato che esso non rallenti i proximity talks. E ha aggiunto che, “gli incidenti sottolineano anzi la necessità di progressi negoziali”. Concetti analoghi Mitchell li aveva condivisi stamani con il sottosegretario agli Esteri italiano Stefania Craxi, durante un incontro avvenuto a Betlemme (Cisgiordania) a margine di una conferenza internazionale dedicata al sostegno economico ai Territori palestinesi.

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