Blitz in Medio Oriente, Netanyahu: “Non era una ‘Love Boat’, ma una flottiglia terroristica”

Benyamin Netanyahu

Malgrado “l’attacco internazionale di ipocrisia” nei suoi confronti, Israele intende mantenere il blocco marino imposto alla Striscia di Gaza per impedire che vi si costituisca là “un porto di fatto iraniano” che rappresenterebbe un grande pericolo per la sicurezza di Israele. Lo ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un insolito discorso alla Nazione trasmesso in diretta dai telegiornali.

Netanyahu ha osservato che in altre navi intercettate in alto mare in passato da Israele (la ‘Karine A’ e la ‘Frankop’) c’erano rispettivamente decine e centinaia di tonnellate di armi. Già oggi Hamas, da Gaza, è in grado di colpire con i suoi missili la periferia di Tel Aviv e di Gerusalemme.

“Se il blocco marino fosse forzato, a Gaza arriverebbero decine, centinaia di altre navi. Si costituirebbe là un porto iraniano che rappresenterebbe un pericolo non solo per Israele ma anche per l’Europa.

E’ nostro dovere dunque ispezionare le navi in arrivo, per garantire la nostra sicurezza”, ha aggiunto il premier. Riferendosi agli eventi avvenuti nella nave passeggeri turca Marmara, Netanyahu ha esclamato: “Quella non era una ‘Love Boat’, faceva parte di una flottiglia terroristica”. Israele ha affermato in giornata che a bordo della Marmara c’erano “mercenari” ben equipaggiati e addestrati al combattimento, forse legati ad al-Qaida.

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