RIO DE JANEIRO – La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha attribuito agli effetti della crisi finanziaria internazionale la decelerazione del Pil brasiliano, che nel 2011 ha segnato un aumento del 2,7%, rispetto al 7,5% registrato nel 2010.
Nel corso di una visita alla fiera tecnologica Cebit di Hannover, insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, la Rousseff – riferisce la stampa brasiliana – ha affermato che ''non sono solo i Paesi sviluppati a soffrire con le pressioni nei loro tassi di crescita, ma anche i Paesi emergenti''. ''In realta' e' accaduto che i Paesi emergenti hanno visto i loro tassi di crescita diminuire'', ha aggiunto il capo di Stato brasiliano riferendosi alla crisi globale.
''Ci aspettiamo – ha continuato Dilma – che ogni governo, cosciente dei problemi presenti nelle sue rispettive regioni, sapra' trovare le migliori forme di cooperazione per poter superare questo periodo ostile all'economia internazionale''.
''Il governo brasiliano – ha concluso la presidente – manterra' una posizione proattiva nel senso di ampliare ogni volta di piu' il proprio tasso di crescita in maniera sostenibile, rispettando l'equilibrio macroeconomico con finanze pubbliche e struttura fiscale solide''.