Brian Deese, 31 anni, Obama gli ha dato un lavoro: smantellare la General Motors

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 1 Giugno 2009 - 21:21 OLTRE 6 MESI FA

Si chiama Brian Deese, ha 31 anni e un nuovo lavoro. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama gli ha affidato il compito di smantellare la General Motors e riscrivere le regole del capitalismo americano.

Storie, per l’appunto, americane. Quelle in cui uno come Brian dalla barba incerta e dagli studi in legge a Yale non finiti si trova ad occuparsi di un’industria che è in difficoltà da ancora prima che lui nascesse.

Eppure il giovane consigliori, catapultato – l’unico a tempo pieno, per mesi – nella task force dell’auto alla Casa Bianca, subito dopo la notte della vittoria di Obama, è diventato una delle voci più ascoltate dello staff di Barack. Non diciamo che dietro all’interventismo obamiano in economia ci sia dietro Brian. No, non dietro no, ma sicuramente affianco.

Come per esempio nella vicenda Chrysler. Mr. Deese ha convinto uno staff diviso con questi semplici argomenti: costa meno, politicamente ed economicamente, salvare il gigante dell’auto piuttosto che farlo fallire. E costa meno scommettere sulla proposta della Fiat di Marchionne piuttosto che avere la certezza della bancarotta.

Eppure la strada della giovane promessa è andata dritta verso l’ex senatore dell’Illinois. Anzi.

Figlio di un professore di scienze politiche del Boston College e di un ingegnere specializzato in energie rinnovabili, Brian dopo il college ha scelto di occuparsi di aiuti internazionali. Solo dopo un po’ ha capito che gli interessavano di più gli affari interni, ed è passato a lavorare, a Washington per Gene Sperling, che a sua volta quindici anni fa era l’enfant-prodige delle politiche economiche dell’amministrazione Clinton.

Di qui la decisione, meglio tardi che mai, di prendersi una laurea in Giurisprudenza a Yale. Ma fra lui e l’alloro si mise in mezzo un’entusiasmante campagna elettorale. Barack Obama contro Hillary Clinton, il posto da candidato democratico alle presidenziali in ballo e tanti amici di Brian che si tuffavano negli staff di una o dell’altro sfidante. Brian sceglie Hillary: sarà il migliore della sua squadra, peccato che è stata quella perdente.

Ma il giorno dopo il ritiro di Mrs. Clinton il giovane Deese ricevette una chiamata dalla formazione avversaria, gli obamiani. Magari non gli avranno detto subito «vieni con noi, deciderai le sorti dell’economia mondiale»…