Cambogia: dieci anni di carcere al leader dell’opposizione Sam Rainsy

Sam Rainsy

Il leader del principale partito di opposizione in Cambogia, Sam Rainsy, è stato condannato oggi in contumacia a 10 anni di carcere per aver accusato il Vietnam di inglobare illegalmente territorio cambogiano, nell’ambito delle trattative ancora aperte per la demarcazione del confine tra i due Paesi.

Il tribunale di Phnom Penh ha emesso anche un mandato di arresto contro Rainsy, che dall’anno scorso vive in autoesilio in Francia per sfuggire a una condanna a due anni di reclusione in un caso collegato, fissando inoltre una multa di 16.250 dollari (12.160 euro) per ”disinformazione e falsificazione di documenti pubblici”. Un portavoce del ”Partito Sam Rainsy” ha definito il verdetto ”una grande ingiustizia”.

Il procedimento è iniziato nel 2009, quando il leader dell’opposizione ha istigato alcuni residenti ad abbattere delle palizzate di legno erette come demarcazione provvisoria della frontiera lunga 1.270 chilometri e tracciata in modo vago dai tempi della presenza coloniale francese, una questione che i due Paesi si sono impegnati a chiarire entro il 2012.

Il governo di Hun Sen – ex Khmer rosso e ”uomo forte” del Paese dagli anni Ottanta – è estremamente sensibile al tema dei rapporti con il Vietnam, di cui è alleato fin da quando l’esercito di Hanoi invase il Paese nel 1979 ponendo fine al regime dei Khmer Rossi, da cui l’attuale premier cambogiano aveva disertato passando dalla parte dei vietnamiti. Il governo di Hanoi è inoltre uno dei principali investitori stranieri in Cambogia.

Gestione cookie