Cei, padrini e madrine non bastano: per i ragazzi ci vogliono i tutor

CITTA' DEL VATICANO – Non piu' solo padrini e madrine, ma delle specie di ''tutor'', che non scompaiano subito dopo il ricevimento per la cresima ma rimangano a fianco di ragazzi come testimoni di fede. E rivalutazione del ruolo dei nonni per l'accompagnamento nella crescita cristiana. I vescovi italiani si interrogano su come introdurre alla fede e accompagnare sulla via del cristianesimo soprattutto i giovani, in societa' in cui i genitori non hanno abbastanza tempo e in cui, come in ogni epoca, i ragazzi si fidano piu' di testimoni che non di maestri. Riuniti in Vaticano per la 63.ma Assemblea generale della Cei, i presuli hanno prima ascoltato una relazione sulla iniziazione alla fede da mons. Marcello Semeraro, e poi si sono divisi in gruppi di lavoro su questo tema. E' toccato poi a mons. Semeraro riferirne ai giornalisti. ''Si pensa meno ai padrini in senso tradizionale – ha spiegato il vescovo di Albano riferendo dei lavori nei gruppi – e più a una sorta di tutor che accompagni il ragazzo non solo fino alla comunione o alla cresima, ma nel cammino quotidiano di fede, un aiuto al ragazzo ma anche ai genitori e alle famiglie, che spesso si sentono soli di fronte a questo compito''. Sempre piu' spesso inoltre, ha riferito il vescovo, sono i nonni ''l'anello generativo alla fede, perché i genitori sono troppo impegnati con il lavoro''. I nonni ne sono consapevoli e in genere si fanno volentieri carico di questo ulteriore compito, ma a volte non si sentono adeguati. I vescovi hanno approfondito anche il caso dei cosiddetti ''ricomincianti'', adulti che si erano allontanati dalla Chiesa e decidono di ritornavi. ''Il problema – ha osservato mons. Semeraro – è di non far loro ritrovare lo stesso clima per cui se ne erano andati''. Circa l'eta' in cui ammettere alla cresima, infine, mons. Semeraro ha chiarito che nella Chiesa c'é una ''legittima diversificazione'' tra le diocesi, molte amministrano il sacramento nell'ultimo anno delle medie o nel primo delle superiori, altre si regolano diversamente. Da poco inoltre la Congregazione vaticana per il culto ha sospeso un progetto pilota della diocesi di Bolzano-Bressanone per l'innalzamento dell'eta' della cresima dai 12 ai 18 anni. ''Nel caso della cresima – ha commentato mons. Semeraro – l'età è un fattore importante, ma non é l'unico aspetto da tenere presente''. .

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