PECHINO – La Cina ha approvato una nuova legge che definisce con chiarezza quali sono considerati gli ''atti di terrorismo''. Lo riferiscono i mezzi d' informazione cinesi. Nella legislazione cinese erano già' previste pene fino a dieci anni di reclusione per chi aderisce a gruppi terroristici ma mancava una definizione precisa del terrorismo. La nuova legge definisce le risposte che le forze di sicurezza devono dare al ''terrore'' e da' al governo facoltà' di diffondere i nomi degli accusati e congelare i loro beni.
Annunciando l'approvazione della legge un funzionario cinese ha affermato che la Cina ''si trova di fronte ad una reale minaccia di attivita' terroristiche'' e che ''la lotta sarà' complessa e di lungo termine''. Pechino accusa alcuni gruppi musulmani del Xinjiang, la provincia del nordovest patria della minoranza etnica degli uighuri, di religione islamica, di praticare il terrorismo contro le forze di sicurezza e gli immigrati cinesi. I gruppi di esuli uighuri sostengono che la Cina esagera la portata del problema per giustificare la sua politica ''repressiva''. Secondo la nuova legge, sono ''terroristiche' 'le azioni che hanno lo scopo di ''creare paura nella popolazione o di piegare organi dello Stato oppure organizzazioni internazionali con la violenza, il sabotaggio e le minacce''.