Cina, lettera aperta ad Obama da madre di piazza Tiananmen

Nella lettera, la donna – il cui figlio di 19 anni fu ucciso il 4 giugno del 1989 nel massacro di piazza Tiananmen – ricorda al presidente che il Congresso americano ha approvato una mozione che chiede la liberazione di Liu Xiaobo uno degli intellettuali che nel 1989 appoggiarono gli studenti
Ding Zilin

Ding Zilin, la fondatrice delle madri di Piazza Tiananmen, ha chiesto al presidente americano Barack Obama, con una lettera aperta, di intervenire presso le autorità cinesi per «salvare Liu Xiaobo», l’ intellettuale in prigione da quasi un anno per aver promosso il documento pro-democrazia “Carta 08”. Obama arriverà in Cina domenica 15 novembre per la sua prima visita ufficiale nel Paese. Nella lettera, diffusa a Pechino, la donna – il cui figlio di 19 anni fu ucciso il 4 giugno del 1989 nel massacro di piazza Tiananmen – ricorda al presidente che il Congresso americano ha approvato il primo ottobre una mozione che chiede la liberazione di Liu, uno degli intellettuali che nel 1989 appoggiarono il movimento democratico degli studenti che avevano occupato la piazza centrale di Pechino.

«Come presidente del più grande Paese democratico del mondo, le sue azioni giocheranno un ruolo decisivo», scrive la donna. «Liu Xiaobo non solo ha promosso i principi democratici con coraggio, passione ed insistenza, ma ha anche combattuto per questi principi con moderazione e ragionevolezza», prosegue Ding Zilin.

«Il fatto che la polizia possa, con la sola forza bruta, privare un cittadino del suo diritto alla libertà di parola e della sua stessa libertà personale, e che questo possa avvenire nel 21esimo secolo in grande Paese come la Cina, deve risultare intollerabile ai leader di tutte le nazioni civili, ed in particolare al leader del Stati Uniti d’ America», conclude la Madre di Piazza Tiananmen.

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