Negli scontri scoppiati negli ultimi giorni nella regione cinese dello Xinjiang sono morte 800 persone e fra i 3 e i 5 mila appartenenti alla minoranza muuslmana uigura sono stati arrestati. Lo ha denunciato uno dei leader uiguri in Europa, Erkin Alptekin, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
«Per le autorità cinesi le persone uccise sono 160, mentre le nostre fonti parlano di circa 800 morti – ha affermato Alptekin – Per quanto riguarda gli arresti loro dicono 1.500, ma a noi ne risultano tremila».
Alptekin, membro del Consiglio mondiale del popolo uiguro, ha riferito che quattro bambini sono stati decapitati a Urumqi, la capitale della provincia dello Xinjiang, e le loro teste sono state esposte all’ingresso della facoltà di Medicina.
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