Cina, Xi Jinping: “Accelerare i preparativi per il combattimento e la difesa nazionale”

PECHINO  –  Il presidente cinese Xi Jinping ha sollecitato l’accelerazione dei preparativi al combattimento militare, invitando a esplorare forme di addestramento nella prevenzione del coronavirus.

Secondo la Cctv, sono le indicazioni date oggi nell’incontro con la delegazione militare in occasione dei lavori della sessione parlamentare.

A capo della Commissione militare centrale, Xi Jinping “ha rimarcato il raggiungimento di obiettivi e missioni di rafforzamento della difesa nazionale e delle forze armate per il 2020, pur mantenendo un controllo efficace dell’epidemia su base regolare”. 

Cina e Usa ai ferri corti

La tensione fra Pechino e Washington intanto continua a salire. Ultimo motivo del contendere è Hong Kong.

Gli Usa hanno annunciato “probabili sanzioni” per la stretta sull’ex colonia se la legge sulla sicurezza che ne metterebbe a repentaglio l’autonomia fosse realmente approvata, mentre la Repubblica Popolare ha replicato promettendo “necessarie contromisure”.

Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha risposto duramente al messaggio del consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Robert O’Brien, esprimendo ferma opposizione alle critiche dei politici americani sull’agenda del parlamento su Hong Kong.

“Non esiste un Paese che consentirebbe attività che mettano in pericolo la sicurezza nazionale sul suo territorio”, ha detto Zhao Lijian. Gli Usa “hanno decine di leggi” per proteggere la propria sicurezza nazionale, ma “vogliono interferire. Il doppio standard dimostra le sinistre intenzioni Usa”, ha notato. 

La proposta in discussione al Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese, prevede la creazione a Hong Kong di un’agenzia contro “le spinte separatiste per sovvertire il potere centrale, le attività terroristiche e le forze straniere di interferenza”.

Domenica O’Brien aveva parlato di un “grande errore” che metterebbe a rischio l’hub finanziario, rappresentando anche una violazione, da parte del Partito comunista cinese, della Dichiarazione sino-britannica del 1984 sulla garanzie di autonomia e tutela delle libertà di Hong Kong fino al 2017.

“Se accadesse, ci sarebbero sanzioni“, come la perdita dello status speciale che i territori hanno dal 1992 con gli Usa su rapporti commerciali e visti.

Ma la Cina è risoluta ad approvare la legge: aprendo la seconda sessione plenaria del Congresso, il presidente Li Zhansu ha detto di essere “fiducioso che attraverso lo sforzo congiunto di tutti i delegati saremo in condizioni di ultimare questo importante compito legislativo”.

La mossa, ha aggiunto, darà “garanzie più solide per rafforzare la sovranità, la sicurezza e lo sviluppo degli interessi della nazione e per assicurare a Hong Kong la prosperità e la stabilità di lungo termine”. (Fonte: Ansa)

 

 

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