Bin Laden: i Navy Seals avevano licenza di uccidere anche i pakistani

Navy Seals in addestramento

WASHINGTON, STATI UNITI – Il presidente Barack Obama in persona ha insistito affinchè le truppe di assalto americane piombate sul rifugio di Osama bin Laden in Pakistan fossero abbastanza numerose e bene armate per respingere eventuali attacchi sferrati da forze locali ostili, a quanto hanno rivelato alti funzionari dell’ amministrazione e ufficiali delle forze armate citati dal New York Times.

Divulgando ulteriori dettagli sulla missione delle Navy Seals che hanno ucciso il capo di Al Qaeda ad Abbottabad, 50 km. da Islamabad, i funzionari hanno anche fatto sapere che due squadre di specialisti erano pronte ad intervenire: una formata da esperti islamici per seppellire bin Laden se fosse stato ucciso, e l’altra composta da legali, traduttori ed esperti nelle interrogazioni se fosse stato catturato vivo. Queste squadre, a missione compiuta, si sarebbero recate, come è poi avvenuto, a bordo della portaerei Carl Vinson in attesa nel Mare Arabico settentrionale.

La decisione di Obama di aumentare l’entità delle forze inviate in Pakistan dimostra, rileva il Nyt, che il presidente era pronto a rischiare uno scontro a fuoco con uno stretto alleato se fosse stato necessario pur di catturare o uccidere bin Laden. Un tale scontro avrebbe costituito per i pakistani una violazione della loro sovranità ben più grave di quella avvenuta quando i commando Usa sono entrati in Pakistan senza informare le autorità di Islamabad.

Un alto funzionario della Casa Bianca, ripetutamente richiesto dai giornalisti su quali fossero le regole di ingaggio per una delle più rischiose operazioni clandestine compiute da molti anni dalla Cia e dal Joint Special Operations Command, ha detto: ”Gli ordini ai commando erano di evitare se possibile qualsiasi tipo di scontro. Ma se avessero dovuto aprirsi la via della fuga rispondendo al fuoco ostile erano autorizzati a farlo”.

L’intera pianificazione dell’operazione e i dettagli che vanno emergendo dimostrano quanta poca fiducia l’amministrazione aveva nei pakistani nel preparare l’attacco. Si è anche saputo che la Casa Bianca ha respinto una proposta diretta a coinvolgere i pakistani nella missione.

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