Conclave, il segreto della fumata: zolfo per la nera, lattosio per la bianca

CITTÀ DEL VATICANO, 13 MAR – Mai come in questo conclave le fumate appaiono chiare e visibili. Almeno fino a questo momento. Le prime due, ieri sera e oggi poco prima delle 12, sono state inequivocabilmente nere. Nel passato a prevalere era il grigio con tutta l’incertezza dei primi momenti. Il fumo arriva non dalla stufa nella quale si bruciano i foglietti con i voti ma da una seconda apparecchiatura studiata apposta per dare il fumo del colore giusto. Tra i componenti dei fumogeni che portano alla fumata nera figura anche lo zolfo, mentre per fare il fumo bianco si utilizza anche il lattosio. Anticamente era il catrame nella stufa ad annunciare che il Papa non era stato eletto, mentre per la fumata che preannunciava l’Habemus Papam si utilizzava la paglia.

A partire dal Conclave 2005 – informa il Vis, Vatican Information Service – per meglio distinguere il colore delle fumate, è stata utilizzata un’apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, oltre la stufa tradizionale dove vengono bruciate le schede delle votazioni. Questo apparato, installato a fianco della stufa tradizionale, è dotato di uno scomparto con sportello, nel quale, a seconda dell’esito della votazione, sono inserite delle cassette contenenti fumogeni di differente composizione, la cui accensione e’ avviata da una centralina elettronica, per la durata complessiva di alcuni minuti, durante il corso della bruciatura della schede.

Per l’ottenimento di fumate nere la composizione chimica del fumogeni – fa sapere sempre il servizio di informazione della Santa Sede – è costituita da: perclorato di potassio, antracene e zolfo. Per la fumata bianca vengono utilizzati invece clorato di potassio, lattosio e colofonia. La colofonia, detta anche “pece greca”, è una resina naturale di colore giallo ottenuta dalle conifere. Anticamente per produrre il colore nero si usava il nerofumo o il catrame, e per il fumo bianco, fili di paglia. Le canne fumarie della stufa e dell’apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, dall’interno della Cappella Sistina, sfocia in prossimità della copertura dell’edificio; per migliorare il tiraggio, la canna e’ preriscaldata attraverso apposite resistenze elettriche. L’alta tecnologia delle stufe del conclave prevede anche in dotazione un ventilatore di riserva.

Gestione cookie