Congo, la Corte penale internazionale ordina la liberazione di Lubanga

Thomas Lubanga

I giudici della Corte penale internazionale (Cpi) hanno ordinato la liberazione dell’ex capo della milizia della Repubblica democratica del Congo (Rdc) Thomas Lubanga. Il processo a Lubanga era stato sospeso lo scorso 8 luglio dopo che i giudici della Cpi avevano rimproverato all’ufficio della procura di essersi rifiutato di applicare le loro decisioni.

Secondo la Camera il Procuratore non ha eseguito le ordinanze della Corte minando l’equità del processo. Questo perché la Camera aveva ordinato alla Procura di divulgare in modo confidenziale alla difesa alcune informazioni, ma l’ufficio dell’accusa non ha dato seguito alla richiesta – scrivono i giudici – ”con un rifiuto deliberato di applicare i nostri ordini espliciti”.

Già il 16 giugno 2008 la Camera aveva disposto, per motivi analoghi, la sospensione del processo a Lubanga. Il nuovo stop, ed oggi l’ordine della liberazione, allontana i tempi della conclusione del processo contro il miliziano congolese, accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità per avere reclutato guerrieri-bambini. Quello contro Lubanga, 50 anni, è stato il primo processo tenuto dalla Corte internazionale, operativa dal primo luglio 2002, dopo la ratifica del Trattato di Roma da parte di 60 Stati. Il processo preliminare contro Lubanga, arrestato a Kinshasa nel marzo 2006, era cominciato all’Aja il 9 novembre dello stesso anno. Durante le udienze sono state sentite molte vittime dei crimini attribuiti a Lubanga, tra cui diversi ragazzini costretti ad addestrarsi per uccidere. La conclusione del processo preliminare non gli ha lasciato scampo, decretando che Thomas Lubanga Dyilo doveva essere processato. Presidente dell’Unione dei patrioti congolesi (Upc), Lubanga e’ accusato di aver reclutato ed armato bambini-guerrieri per utilizzarli negli scontri interetnici nel nord-est del Congo tra le varie milizie per il controllo delle miniere d’oro.

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