ROMA – A sorpresa, il candidato dell’opposizione Felix Tshisekedi è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali del 30 dicembre nella Repubblica Democratica del Congo. Lo ha reso noto la commissione elettorale. E’ chiamato a sostituire Joseph Kabila, al potere da 18 anni. Un risultato senza precedenti nella storia del Paese, contro il quale è però ancora ammesso il ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale.
E’ la prima alternanza democratica nella storia del Paese dopo l’indipendenza dal Belgio. Dietro Tshisekedi è arrivato un altro oppositore, Martin Fayulu, con quasi il 35% dei voti, seguito dal ‘delfino’ del presidente Kabila, Emmanuel Ramazani Shadary, con il 24 %. Fayulu ha denunciato il “golpe elettorale” e ha attaccato il capo della Commissione elettorale: “Hanno rubato la vittoria al popolo, che non lo accetterà”.
Solo la Chiesa cattolica, segnala la Bbc, era riuscita ad annunciare una settimana fa l’esito del voto oggi divenuto ufficiale. La rete internet, legata al governo in carica, in questi giorni nel frattempo aveva provveduto a tacitare qualunque voce dei rappresentanti dell’opposizione e gruppi organizzati che intendevano pubblicare i dati “non ufficiali” delle elezioni.
Tshisekedi, leader della storica Unione per il progresso sociale e lo sviluppo, ha ricevuto la notizia della sua vittoria nella roccaforte dell’opposizione di Limete, un sobborgo di Kinshasa, dove migliaia di suoi seguaci non avevano potuto votare fino a due ore prima della chiusura dei seggi per la mancanza di liste elettorali. Figlio di uno storico leader dell’opposizione, l’ex primo ministro Etienne Tshisekedi, il vincitore, 55 anni, aveva preso le distanze a metà novembre dal blocco comune dell’opposizione Lamuka, (Svegliarsi, in lingua lingala), guidato da Fayulu, per guidare una sua propria lista.
I risultati elettorali dovevano essere pubblicati lo scorso 6 gennaio e invece la data era stata rimandata. La vittoria di Tshisekedi culmina due anni di ritardi e incertezze, da quando il presidente Joseph Kabila, concluso il suo secondo e ultimo mandato elettorale nel dicembre 2016, si era comunque ancorato al potere. Le elezioni erano state rinviate alla fine del mese di dicembre, dal 23 al 30. A partire da oggi, i candidati dei partiti avranno tre giorni di tempo per fare ricorso davanti alla Corte costituzionale, che a sua volta avrà un’altra settimana di tempo per proclamare i risultati ufficiali.
