Corea del Nord, il piano cinese per l’invasione

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Corea del Nord, il piano cinese per l’invasione

ROMA – Dopo l’ultimo lancio di Kim Jong-un, ora la Cina si prepara a qualsiasi scenario. Compresa una possibile invasione della Corea del Nord.

La Cina potrebbe decidere di invadere la Corea del Nord soprattutto perché l’85% degli impianti nucleari e missilistici nordcoreani sono a non più di 100 chilometri dal confine. Una invasione preventiva. “Come fecero gli Stati Uniti con Grenada” scrive il South China Morning Post di Hong Kong. Era il 1983 e la Casa Bianca di Reagan decise di invadere  la piccola isola par anticipare sovietici e cubani. La cosiddetta operazione “Urgent Fury”.

E che la Cina si stia preparando a una possibile invasione si può dedurre anche da tanti piccoli segnali. Il Ponte dell’Amicizia che collega la Cina alla Nord Corea attraverso il fiume Yalu è chiuso dalla settimana scorsa. Per lavori di manutenzione. Almeno così dicono da Pechino. E in questi giorni si sono anche tenute le esercitazioni della 78esima unità dell’esercito, quella responsabile per il confine settentrionale con la Corea del Nord. Inoltre nella zona di Ji’an, piccola città di confine, sono stati osservati imponenti lavori per la costruzione di un’autostrada a sei corsie, che potrebbe essere un corridoio per spostare rapidamente le truppe verso la Nord Corea.

Dice al Corriere della Sera Shi Yinhong, che dirige il Centro di Studi americani all’Università Renmin: “Pechino si trova in una situazione senza precedenti, perché negli ultimi mesi, sotto la pressione degli Stati Uniti ha votato e applicato tutte le sanzioni decise dall’Onu; ha bloccato l’importazione di minerali nordcoreani, non accetta più lavoratori nordcoreani, ha dimezzato le forniture di petrolio. Che cosa posiamo fare ancora? Chiudere completamente il rubinetto del petrolio sarebbe l’ultima mossa a disposizione e presenterebbe due rischi: 1) Non avremmo altri mezzi di persuasione pacifica. 2) Così Pyongyang diventerebbe nemica in maniera duratura”.

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