Corea del Nord, Salvini: "Che ne so della figlia dell'ambasciatore? Chiedete agli Esteri" Corea del Nord, Salvini: "Che ne so della figlia dell'ambasciatore? Chiedete agli Esteri"

Corea del Nord, Salvini: “Che ne so della figlia dell’ambasciatore? Chiedete agli Esteri”

Corea del Nord, Salvini: "Che ne so della figlia dell'ambasciatore? Chiedete agli Esteri"
Corea del Nord, Salvini: “Che ne so della figlia dell’ambasciatore? Chiedete agli Esteri”

ROMA – “Chiedetelo al ministero degli esteri, è una questione di ambasciate. Io non ne sapevo nulla, non c’entro nulla”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto a ‘Radio Anch’io’ ad una domanda sulla vicenda della figlia dell’ex ambasciatore della Corea del Nord a Roma che è stata rimpatriata dopo la diserzione dei genitori.

Il ministro ha sottolineato che non andrà dunque a riferire sulla vicenda in Parlamento, come chiesto anche da diversi esponenti dei Cinquestelle. “Se c’è una ragazza che è voluta tornare dai nonni nel suo paese – ha detto – ha preso un aereo di linea arrivando tranquillamente in aeroporto, superando i controlli di polizia e facendo il check in senza dire nulla, cosa c’entra il ministro dell’Interno?”. Dunque “è un problema di rapporto tra ambasciate” e la questione va posta al ministro degli esteri. “Io vado a riferire su quello che è di mia competenza e di mia conoscenza – ha concluso Salvini – Qui non ne sapevo un accidente e non c’entravo un accidente. Cosa vado a riferire?”.

Insomma, è possibile, forse anche probabile, che agenti di uno stato straniero facciano quello che vogliono in Italia, anche rapire una ragazza, e il ministro dell’Interno – che per conto dello Stato esercita il monopolio dell’uso della violenza come prescrive la Costituzione – se ne lava le mani come fosse un passante? Un sequestro di persona sul territorio della cui sicurezza è il primo responsabile non riesce a smuoverne l’indifferenza?

La Farnesina: “Pyongyang ci disse che la figlia Jo voleva tornare in Corea”. L’ambasciata della Corea del Nord a Roma, il 5 dicembre 2018, ha informato la Farnesina che l’ex incaricato d’Affari Jo Song Gil e la moglie avevano lasciato l’Ambasciata il 10 novembre e che la figlia, avendo richiesto di rientrare nel suo Paese dai nonni, vi aveva fatto rientro, il 14 novembre 2018, accompagnata da personale femminile dell’Ambasciata. Lo rende noto il Ministero degli Esteri in una nota, specificando di “non disporre di alcuna altra informazione sulla vicenda.

Il 3 gennaio scorso la Farnesina aveva già reso noto di aver ricevuto per via diplomatica dall’Ambasciata della Corea del Nord a Roma la comunicazione relativa all’avvicendamento del funzionario presso l’Ambasciata stessa. La Farnesina ha ricevuto due note formali al riguardo. La prima, datata 20 novembre 2018, con la quale veniva data notizia dell’assunzione delle funzioni di Incaricato d’Affari a Roma da parte del Signor Kim Chon.

La seconda, datata 5 dicembre 2018, con la quale si informava che l’ex Incaricato d’Affari Jo Song Gil e la moglie avevano lasciato l’Ambasciata il 10 novembre e che la figlia, avendo richiesto di rientrare nel suo Paese dai nonni, vi aveva fatto rientro, il 14 novembre 2018, accompagnata da personale femminile dell’Ambasciata. La Farnesina non dispone di alcuna altra informazione sulla vicenda.

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