Cuba, americano accusato di spionaggio: chiesti 20 anni di carcere

L’AVANA – Il processo a carico del contractor americano Alan Gross arrestato a Cuba per spionaggio si è concluso dopo eppena due udienze, secondo quanto ha detto all’Ansa Gloria Berbena, portavoce della Sezione di interessi degli Stati Uniti all’Avana.

Al dibattimento, tenuto presso il Tribunale provinciale dell’Avana, non era stata ammessa la stampa straniera. La procura ha chiesto contro Gross, arrestato il 3 dicembre 2009 all’Avana, 20 anni di carcere per il reato di “Atti contro l’indipendenza o l’integrità territoriale dello Stato”. Non è chiaro quando la sentenza verrà emessa.

Gross, 61 anni, che lavorava come contractor per il Dipartimento di Stato, è accusato di aver introdotto sull’isola in maniera illegale telefoni satellitari, vietati a Cuba, per facilitare l’accesso a internet ai dissidenti.

Washington ha respinto oggi addebito affermando che Gross si trovava all’Avana per facilitare alla comunità ebraica l’accesso a Internet. L’arresto di Gross ha bloccato varie aperture che il presidente Barack Obama aveva cominciato a manifestare nei confronti dell’isola caraibica dal suo arrivo alla Casa Bianca.

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