Cuba sospende l’invio della posta negli Usa: “Troppe misure di sicurezza”

Il servizio postale è il nuovo fronte aperto tra gli Stati Uniti e Cuba. Le Poste cubane hanno annunciato la sospensione dell’invio della corrispondenza verso gli Stati Uniti, che avviene attraverso paesi terzi, a causa delle nuove misure di sicurezza imposte da Washington per il trasporto aereo.

Tutta la corrispondenza inviata dall’isola verso gli Stati Uniti è stata mandata indietro, secondo Cuba, ”a causa delle modifiche imposte nelle misure di sicurezza dalle autorità del trasporto aereo degli Stati Uniti verso tutti i paesi”. Cuba aveva già sospeso temporaneamente lo scorso 25 novembre l’invio di corrispondenza verso gli Stati Uniti (eccetto le lettere) a causa delle misure di sicurezza prese da Washington per le ”minacce terroristiche” nel trasporto aereo.

La sospensione da parte deelle Poste cubane è  adesso ”fino a nuovo avviso” e contempla anche le lettere. La corrispondenza diretta tra i due paesi distanti 90 miglia e senza rapporti diplomatici è sospesa dal 1963. Lettere e pacchi tra Cuba e gli Stati Uniti, dove abitano oltre un milione di cubani, impiegano mesi ad arrivare attraverso paesi terzi (Messico o Canada).

L’Avana e Washington hanno iniziato nel 2009 un dialogo per la ripresa della corrispondenza diretta, senza che al momento sia stato raggiunto alcun accordo. Secondo dati delle Poste cubane, nel 1961 il 60% del traffico postale in uscita da Cuba passava per gli Stati Uniti. Le spedizioni partivano due volte al giorno in voli per Miami. La sospensione della corrispondenza verso gli Stati Uniti avviene dopo la decisione presa da Barack Obama la scorsa settimana di permettere l’invio di denaro a persone che non siano familiari mentre per studenti, gruppi religiosi e culturali sarà più facile raggiungere Cuba dagli Stati Uniti.

Per L’Avana queste misure, anche se ”positive”, sono ”limitate”, perché l’embargo, sostiene il governo, ”resta intatto”.

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