Datagate: Onu approva risoluzione. Obama: “Riforma Nsa tempi brevi”

Edward Snowden
Edward Snowden (LaPresse)

NEW YORK – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lancia un appello per la fine di una sorveglianza elettronica eccessiva: i 193 Paesi Onu hanno approvato per consenso la risoluzione che aveva già ottenuto il via libera dalla terza Commissione (quella che si occupa di diritti umani), promossa da Germania e Brasile.

Il testo del documento, ammorbidito rispetto alla bozza originaria per ottenere il via libera di Stati Uniti e Gran Bretagna, lancia un appello a porre fine ad una sorveglianza elettronica “eccessiva” esprimendo preoccupazione che il danno derivante da tali azioni – comprese quelle di spionaggio in Stati esteri e la raccolta di massa di dati personali – può avere sui diritti umani. La risoluzione riafferma il diritto alla privacy, che deve essere protetta anche online e nelle comunicazioni digitali.

Il testo – che rappresenta il primo grande sforzo internazionale per limitare le intrusioni della Nsa americana come di tutte le altre agenzie di intelligence al mondo – non fa riferimento specifico al ‘grande orecchio’ americano. Ma sono state proprio le rivelazioni del Datagate su operazioni di spionaggio elettronico ai danni di numerosi leader mondiali a far crescere la preoccupazione della comunità internazionale, e a fornire lo slancio per chiedere l’intervento dell’Onu. Berlino e Brasilia, in particolare, sono infuriati dopo le informazioni fornite dalla talpa del Datagate Edward Snowden, secondo cui gli Stati Uniti hanno spiato la cancelliera Angela Merkel e la presidente Dilma Rousseff.

OBAMA PROMETTE TEMPI BREVI PER RIFORMA NSA – Cambio di passo di Barack Obama sullo scandalo dell’intelligence. Pur di recuperare credibilità internazionale, messa in crisi dallo scandalo del Datagate, il presidente annuncia una riforma vigorosa sull’operato della controversa National Security Agency (Nsa), i cui eccessi sono stati rivelati dalla talpa, Edward Snowden.

Già a gennaio, il presidente accusato da mesi di essere lo ‘spione del mondo’, terrà un discorso alla Nazione per illustrare agli americani e alla comunità nternazionale come intende rivedere l’operato della Nsa. Lo annuncia la stessa Casa Bianca, in una nota diffusa al termine dell’incontro tra il presidente e i cinque esperti del Review Group on Intelligence and Communications Technologies, la task force voluta dallo stesso Obama per studiare di fatto nuovi limiti all’attivita’ d’Intelligence.

La Casa Bianca, evitando di commentare il lavoro del gruppo di lavoro, assicura comunque che Obama lavorera’ fianco a fianco con il suo Security Team e soprattutto con il Congresso allo scopo di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze della sicurezza nazionale e la tutela della privacy. Un lavoro delicato che partira’ dalle proposte avanzate dalla task force, ben 40 raccomandazioni espresse da 5 esperti, tra cui Richard Clarke, un ex consulente del controterrorismo di Bill Clinton e George W. Bush, l’ex direttore della Cia, Michael Morell e Peter Swire, un esperto di sistemi informatici che ha già lavorato con Obama.

Secondo loro bisogna togliere alla Nsa il database delle intercettazioni, che dovrebbe essere invece gestito da un ente privato. Quindi propongono di passare il comando della National Security Agency a un civile, togliendolo così a un militare, com’è ora. Poi, vietare ai capi dell’ intelligence di chiedere alle aziende di costruire delle ‘porte d’accesso’ riservate, attraverso le quali potere entrare in possesso di comunicazioni criptate, oltre alla messa al bando dell’uso di strumenti grazie ai quali si possono penetrare i sistemi informatici, o danneggiarli o distruggerli, senza aver avuto autorizzazioni al riguardo.

Insomma, evitare che il governo agisca come una specie di hacker di Stato. Il panel di esperti propone anche una separazione tra la missione chiaramente ‘difensiva’ della Nsa, di raccolta dati, da quella ‘offensiva’ che lavora per ottenere l’accesso alle reti estere per operazioni di spionaggio, che può essere utilizzata per attivare un attacco informatico militare sul sistema informatico di una potenza nemica. In sintesi, come scrive il Washington Post, il gruppo di esperti ha preso di mira alcune delle pratiche più controverse dei 35mila dipendenti della Nsa, sulla base di quanto è emerso dalla diffusione dei documenti riservati da parte di Edward Snowden.

Ovviamente, in linea di massima, non si tratta di pareri vincolanti. Teoricamente, la Casa Bianca è libera di accogliere o respingere le proposte avanzate da questo gruppo di lavoro. Ma la strada che Obama ha davanti è molto stretta

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