Donald Trump e la “connection russa”: Flynn pagato da Russia Today senza permesso

WASHINGTON – Si complica la posizione di Michael Flynn, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale americana dimessosi alcuni giorni fa perché considerato “ricattabile” dalla Russia. Il Pentagono non ha trovato alcun documento che indichi che Flynn avesse ricevuto un’autorizzazione per accettare soldi da un governo straniero prima del viaggio a Mosca a fine 2015 per una intervista retribuita in occasione del gala per i 10 anni della tv filo Cremlino Russia Today, dove sedette vino al presidente Vladimir Putin. Lo scrive il Wall Street Jouranal citando una lettera del segretario facente funzioni dell’esercito Robert Speer inviata a Elijah Cummings, deputato dem della commissione controllo.

Era stato lo stesso Flynn a riferire di essere stato pagato, e bene, per quell’intervista, ed ora Cummings vuole sapere quanto: per questo ha chiesto i dati al suo agente. ”Stiamo tentando di accertare l’ammontare percepito dal generale Flynn per la sua apparizione, la fonte del finanziamento e se possa aver ricevuto altri pagamenti da altre fonti straniere per ulteriori impegni”, ha spiegato. La Costituzione vieta ai militari in pensione di ricevere soldi da governi stranieri senza l’autorizzazione del Congresso.

Questa è solo l’ultima grana che coinvolge Flynn e la Russia. L’ex consigliere per la sicurezza nazionale negò durante un interrogatorio con l’Fbi lo scorso mese di aver discusso delle sanzioni americane a Mosca con l’ambasciatore russo prima che Trump si insediasse, contraddicendo il contenuto di intercettazioni telefoniche. Flynn rischia, non tanto per aver violato un oscuro statuto del 1799 che vieta a privati cittadini di interferire nelle dispute diplomatiche, quanto perché mentire all’Fbi è un reato.

Da tutto questo ha provato a difendersi un Donald Trump ormai sempre più inguaiato. L’ accusa “senza senso di una ‘Russian connection’ è solo un tentativo di coprire i numerosi errori fatti nella campagna perdente di Hillary Clinton“, ha scritto il presidente americano in un tweet, riferendosi presumibilmente alla vicenda che ha portato alle dimissioni di Michael Flynn. Ma dopo che anche il vice-ammiraglio Robert Harward ha rifiutato di prendere il posto di Flynn, per Trump le cose si fanno di giorno in giorno più complicate.

 

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