Donald Trump nel mirino dell’Fbi: “Indaghiamo sui legami con la Russia”

Donald Trump nel mirino dell'Fbi: "Indaghiamo sui legami con la Russia"
Donald Trump nel mirino dell’Fbi: “Indaghiamo sui legami con la Russia”

WASHINGTON – Donald Trump è finito nel mirino dell’Fbi per il Russiagate. Il direttore del bureau, James Comey, ha parlato al Congresso degli Stati Uniti e ha confermato di aver avuto l’autorizzazione del dipartimento di Giustizia ad indagare sui tentativi del governo russo di interferire nelle elezioni del 2016 e sui legami con la campagna elettorale del neo presidente Trump. Presente all’audizione del 20 marzo al Congresso Usa anche Mike Rogers, che ha sottolineato come gli hacker russi non abbiamo alterato i risultati negli “swing States”.

Non solo Trump è nel mirino delle autorità, ma le indagini hanno portato anche alla smentita delle sue accuse di intercettazioni illegali durante la campagna elettorale ordinate dall’ex presidente Barack Obama. “Non abbiamo informazioni a sostegno di quanto espresso”, ha detto Comey davanti al Congresso. David Nunes, ha ribadito che dalle verifiche condotte non vi sono state intercettazioni ‘fisiche’ presso la Trump Tower. E’ tuttavia possibile che “altre attività di sorveglianza” siano state condotte contro Trump e suoi collaboratori.

James Comey è stato così chiamato a deporre sul cosiddetto ‘Russiagate’, ovvero le presunte ‘intrusioni’ di Mosca sulle elezioni americani e i contatti di cui alcuni membri dell’entourage di Trump sono sospettati di aver tenuto con esponenti russi. Il presidente della commissione intelligence della Camera Usa, il repubblicano L’Fbi sta indagando su possibili collusioni del fronte Trump con la Russia nel corso delle elezioni 2016.

E’ la prima volta che l’Fbi conferma ufficialmente e pubblicamente l’esistenza di un’inchiesta su tentativi di interferenza da parte di Mosca sulle elezioni presidenziali in Usa, compreso potenziali contatti tra collaboratori di Trump ed esponenti del governo russo, con l’obiettivo di verificare se alcun crimine sia stato commesso. Comey ha affermato di essere stato autorizzato dal dipartimento di Giustizia a rendere pubblica la circostanza, mentre solitamente l’Fbi non si esprime sulle inchieste in corso. Il direttore del Bureau investigativo ha tuttavia sottolineato non verranno resi noti altri dettagli in quanto di natura riservata, “frustrante, ma necessario” ha detto.

“Nessuno ha chiesto al Regno Unito di intercettare Donald Trump”, ha detto il capo della National Security Agency, Mike Rogers, rispondendo a domande della commissione intelligence della Camera. Tale richiesta “andrebbe espressamente contro gli accordi” tra le agenzia di intelligence di diversi paesi, ha aggiunto Rogers, confermando inoltre che una tale richiesta a Londra “sarebbe in violazione delle leggi americane”.

Comey ha poi sottolineato che le verifiche condotte dall’Fbi sulla Trump Tower è stata condotta con attenzione e che anche il dipartimento di Giustizia non ha trovato conferme a questa tesi.

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