WASHINGTON – Donald Trump, il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ha chiesto alla Russia di trovare le mail sparite riguardanti i server privati di Hillary Clinton. Una incitazione che ha provocato la reazione di sdegno dei senatori democratici, che sostengono la candidatura della Clinton come prima donna in corsa alla Casa Bianca, perché “incita allo spionaggio”.
Tutto inizia dopo la nomination ufficiale di Hillary Clinton alla convention democratica tenuta a Philadelphia il 26 luglio. Dopo aver ricevuto l’endorsment anche del suo rivale democratico Bernie Sanders, nonostante lo scandalo delle mail sparite, è arrivato il commento di Donald Trump alla situazione:
“Russia, se stai ascoltando, spero che tu sia in grado di trovare le 30 mila email sparite riguardanti i server privati di Hillary Clinton. Non dirò a Putin cosa fare. Perché dovrei dire a Putin cosa fare?”,
ha anche detto Trump che si è rifiutato di chiedere al presidente russo di non interferire nelle elezioni russe, anche perché, ha sottolineato, “probabilmente non è la Russia” dietro all’hackeraggio delle email del partito democratico. Se ci fosse la Russia, o qualsiasi governo straniero, ha sottolineato, a suo avvisto questo dimostrerebbe semplicemente quanto poco rispetto hanno altre nazioni per l’attuale amministrazione.
La reazione dei democratici alle parole di Trump non si è fatta attendere e lo staff di Hillary ha commentato:
“Donald Trump è il primo candidato presidente che incoraggia lo spionaggio contro il suo rivale”.