Egitto: 7 movimenti dicono no a premier, proseguono sit-in

IL CAIRO, 10 LUG – Sette movimenti politici, fra i quali l'Unione dei giovani della rivoluzione, hanno respinto il discorso televisivo del premier egiziano Essam Sharaf, sostenendo, in un comunicato, che le sue promesse non sono sufficienti e che i sit in proseguiranno.
A piazza Tahrir continua il presidio dei manifestanti che, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni all'agenzia Mena, hanno impedito questa mattina l'accesso agli impiegati all'enorme edificio, il Mogamma, che da' sulla piazza e che ospita numerosi uffici pubblici.
A Suez i manifestanti, riferiscono alcune fonti, hanno interrotto la strada che porta a Ein Sokhna sul mar Rosso, chiedendo il licenziamento del procuratore della citta' e di quello generale oltre all'avvio di una commissione d'inchiesta sulla corruzione e sulle uccisioni di manifestanti durante la rivoluzione di gennaio.
Nel comunicato diffuso questa mattina si afferma che il premier non ha il diritto di licenziare gli agenti di polizia accusati di avere ucciso i manifestanti ma di sospenderli da servizio fino a quando non verranno giudicati colpevoli.
I movimenti affermano che fra le rivendicazioni non ancora realizzate dal governo c'e' il divieto ai componenti del disciolto partito dell'ex rais Mubarak, il partito nazionale democratico, di fare politica, l'attuazione della sentenza della magistratura sullo scioglimento dei consigli municipali e la rimozione di esponenti del vecchio regime dai media.

I sette movimenti chiedono che i processi ai responsabili del regime Mubarak vengano diffusi dalla televisione di stato, che siano monitorati da ong dei diritti umani e che vengano annullati i processi militari per i civili.

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