L’Egitto accusa Stati Uniti e Israele di fomentare l’anarchia

Il capo del regime militare egiziano Mohamed Tantawi

CAIRO, EGITTO – Una volta alleati di ferro, ora quasi nemici.  ”C’e’ l’America dietro questa anarchia”. ”I finanziamenti americani hanno lo scopo di diffondere l’anarchia”.

Sono questi i titoli dei principali quotidiani di Stato egiziani e i piu’ diffusi nel Paese, Al Gomhuria e Al Ahram, che sottolineano cosi’ l’inasprirsi della disputa tra Washington e il Cairo – un tempo alleati di ferro – nata dalle accuse rivolte contro alcune ong americane, accuse che hanno anche portato le autorita’ egiziane ad impedire l’uscita dal Paese di 19 loro dipendenti.

I titoli fanno riferimento ad alcune dichiarazioni del ministro egiziano per la Cooperazione internazionale, Faiza Abu Naga, che risalgono pero’ a ottobre ma che sono state diffuse dall’agenzia ufficiale egiziana Mena solo martedi.

In particolare, la ministro aveva messo in relazione quello che aveva definito un aumento dei finanziamenti Usa verso gruppi della societa’ civile egiziana dopo la caduta di Hosni Mubarak nel tentativo di ”veicolare” la transizione ”in una direzione favorevole agli interessi americani e israeliani”.

”Tutte le indicazioni mostrano il chiaro desiderio di vanificare qualsiasi opportunita’ per l’Egitto di emergere come Stato moderno e democratico e con una economia forte”, ha detto la ministro citata dai media egiziani, sottolineando che evidentemente cio’ sarebbe una minaccia ”sia per gli interessi americani che per quelli israeliani”.

I militari egiziani, che non sembrano intenzionati a cedere il loro ferreo potere ad un governo civile, rischiano grosso. Da anni gli Stati Uniti gli elargiscono 2 miliardi di dollari l’anno. E l’amministrazione del presidente Barack Obama ha messo in ballo questa enorme cifra se i militari egiziani non rilasceranno subito i membri delle Ong fermati (molti sono americani) e non passeranno la mano ad un governo civile.

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