Egitto, vincono i Fratelli Musulmani, perde l’Occidente

Pubblicato il 1 Dicembre 2011 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA

IL CAIRO -La prima tornata elettorale del dopo Mubarak va ai Fratelli Musulmani. La confraternita islamica e il suo partito Giustizia e Libertà sono al primo posto in Egitto, seguiti molto spesso dalla coalizione al Nour (la Luce) dei partiti salafiti, cioè i musulmani fondamentalisti. Al terzo posto la coalizione di partiti laici e moderati del Blocco Egiziano, con gli egiziani liberi del tycoon copto Naguib Sawiris.  Secondo un sito Internet ad Alessandria, seconda città del Paese, Giustizia e Libertà dei Fratelli musulmani ha incassato il 40%, i salafiti di al Nour il 27% e il blocco egiziano, moderato e laico, il 16%.

Le urne sembrano invece aver punito gli ex esponenti del partito nazionale democratico dell’ex presidente Hosni Mubarak, che si sono ricandidati come indipendenti.

In linea generale i partiti islamisti fondamentalisti vanno molto bene nelle zone rurali come il Fayyoum, dove i Fratelli Musulmani dicono di avere incassato il maggior numero di voti, meno bene al Cairo dove in alcuni quartieri più residenziali si è imposto il Blocco Egiziano.

”E’ il popolo egiziano che ha scelto i Fratelli Musulmani, che sono sempre stati in contatto con lui sul piano politico e sociale, grazie ai servizi messi a disposizione dalla confraternita ai semplici cittadini”: ne è convinto Ali Abdel Fatah, dell’ufficio politico dei Fratelli Musulmani e tra i fondatori di Giustizia e Libertà.

”Bisogna rispettare la volontà popolare che dimostra che la democrazia è radicata in Egitto”, ha detto all’Ansa. Adel Fatah ha respinto le accuse che sono state mosse spesso i questi giorni ai Fratelli Musulmani di avere fatto campagna elettorale usando slogan religiosi, facendo circolare insinuazioni sui propri avversari o anche ‘comprando’ i voti regalando di beni di prima necessità. ”Sono accuse destituite di qualsiasi fondamento”, replica l’esponente dei Fratelli musulmani. ”Sfido chiunque a portare delle prove di queste accuse. I fratelli musulmani sono abituati a servire il popolo soprattutto i più poveri”.

Un po’ in controtendenza rispetto alle dichiarazioni fatte da Mohamed Morsi, capo di Giustizia e libertà, secondo il quale la maggioranza parlamentare dovrà esprimere il nuovo governo, Abdel Fatah ha affermato il Parlamento potrà revocare la fiducia al governo dopo il varo della nuova costituzione e le elezioni presidenziali, previste per giugno 2012. Ma che fino a quel momento il consiglio militare ha i poteri e le progative presidenziali.